Avete problemi relativi a macchine o prodotti che utilizzate nella vostra lavanderia? Volete chiarirvi le idee su possibili sviluppi tecnologici nel settore della lavanderia a secco e artigiana? Provate il bisogno di confrontarvi su tematiche di attualità inerenti leggi, normative, procedure? Proprio sapendo quanti quesiti scandiscano ogni vostra giornata di lavoro, allo scopo di diventare strumento ulteriormente utile e prezioso per i suoi lettori, Detergo inaugura questo spazio, “Il Tecnico Risponde”. In ogni numero esso sarà affidato alle competenze e alla capacità di analisi di un addetto ai lavori di provata affidabilità quale è Gualtiero Beretta, da anni tecnico riparatore e consulente fra i più ricercati nel mondo della lavanderia a secco. Lo si potrà consultare inviando le vostre mail a tecnico@berettagualtiero.it
Buongiorno
vorrei chiedervi gentilmente se vi risultano informazioni del perchè della
presenza di decalite rosa scuro nei filtri di lavaggio a secco, nei residui delle polveri da distillazione, ecc. (mentre prima la polvere estratta dal distillatore era grigio-grigio scuro)? Nello specifico mi è successo un fatto stranissimo; dopo aver distillato e fatto la preparazione del filtro (come sempre) con polvere tonsil NFF, e dopo una filtrazione di circa 30 minuti tra serbatoio-filtro-serbatoio portando il solvente a livello incolore e purissimo, ho effettuato un lavaggio di capi bianchi (camicie-giacche-pantaloni) tutti rigorosamente bianchi cioè senza la
presenza di altri colori, il ciclo completo di lavaggio e asciugamento nel ritirare i capi erano tutti di colore rosa!
Avete notizie di casi analoghi? Oppure sapreste dirmi da cosa può dipendere?
Grazie anticipatamente.
Antonio Prencipe
Gentilissimo Sig. Prencipe,
il suo è un problema comune e diffuso. La filtrazione a polveri (sia che si tratti di decalite, sia che si tratti di celite) presenta molti vantaggi rispetto alla sola filtrazione con dischi filtranti ecologici in quanto permette l’assorbimento di grassi e di coloranti. Mi spiego meglio, in un filtro ecologico la filtrazione è puramente di tipo meccanico quindi le sole sostanze che è possibile trattenere sono particelle solide e comunque di dimensioni superiori alla trama della tela del filtro, mentre in un filtro a polveri sono queste ultime responsabili della filtrazione e sono in grado di trattenere anche sostanze grasse e coloranti.
Per questo motivo, in presenza di filtri ecologici è indispensabile adottare un sistema di lavaggio a “distillazione continua” affinché sia possibile allontanare le sostanze grasse (che si disciolgono velocemente nel primo bagno di lavaggio) ed eventuali coloranti caduti dalla merce lavata, scaricando questo primo bagno inquinato nel distillatore. Questo sistema è applicabile anche in macchine predisposte, dotate di filtri a polveri senza che ci siano controindicazioni. Spesso però le vecchie macchine (sempre con filtri a polveri) non erano predisposte per un sistema di lavaggio a distillazione continua oppure, sfruttando la maggior capacità filtrante delle polveri, semplicemente si preferiva adottare un sistema di lavoro con distillazioni periodiche. Ma, distillando periodicamente, si aggrava molto il lavoro del filtro che deve trattenere tutte le sostanze grasse, solide e coloranti lasciate nel bagno dalla merce.
Ultimamente, gli indumenti presentano una difettosità delle tinture molto alta, e i coloranti non correttamente fissati vengono rilasciati in grandi quantità nei bagni di lavaggio, causando il viraggio del colore del solvente. In una macchina con i filtri a polveri queste lo assorbono, trattenendo i pigmenti di colorante. Quando si procede alla pulizia del filtro, le polveri sature di sostanze inquinanti vengono scaricate nel distillatore e, quando al termine della distillazione, rimangono depositate, presenteranno una colorazione variabile in funzione della quantità di sostanze che hanno assorbito: grigia se hanno trattenuto sporco solido e grassi, oppure tendente al rosa/rosso/bluastro se hanno trattenuto grandi quantità di pigmenti coloranti.
Possiamo dedurre che se la decalite residua della distillazione è tendente al rosa il solvente inviato al distillatore fosse saturo di coloranti, quindi già con tipico aspetto “rosso”. Consiglio comunque di eseguire distillazioni periodiche più ravvicinate per evitare il fenomeno che preclude un corretto lavaggio dei capi poiché in condizioni di solvente “rosso” è sempre possibile la migrazione dei pigmenti ancora dispersi nel bagno di lavaggio sugli indumenti, specie sulle parti in cotone (come per esempio le fodere bianche dei pantaloni).
Un difetto del filtro a polveri è quello di consentire un minimo di attraversamento delle polveri utilizzate per il fissaggio del filtro stesso, specie se le tele filtranti sono usurate. Se quindi la trama del tessuto in poliestere è sfibrata oppure danneggiata un certo quantitativo di polveri può attraversare la superficie filtrante e rimanere in sospensione nel bagno; gradualmente questo difetto causa il deposito di grosse quantità di polveri nel serbatoio di lavoro. Le polveri depositate sul fondo del serbatoio lavorano come si trattasse di una spugna, assorbendo i pigmenti di colore e i grassi dal solvente quando il serbatoio è sporco per poi rilasciare questi inquinanti quando il serbatoio viene rabboccato con solvente pulito (in questo caso le polveri lavorano come in un sistema osmotico, quindi le sostanze affini si spostano in funzione della loro concentrazione: dal solvente alle polveri quando il solvente è inquinato, dalle polveri al solvente quando questo è pulito).
Quindi, nello specifico del suo caso, probabilmente all’interno del serbatoio di lavoro della sua macchina si è accumulata una grossa quantità di polveri che causano il problema descritto. Le consiglio di procedere allo smontaggio del filtro per verificare l’integrità delle tele filtranti ed eventualmente provvedere alla loro sostituzione, smontare il boccaporto del serbatoio, e operare un’accurata pulizia del fondo.
Inoltre, non trascurerei un’analisi dell’acidità del solvente per verificare che nel tempo non abbia assunto un valore di PH basso (si consiglia di mantenerlo 8) perché un valore di acidità basso potrebbe causare un’eccessiva aggressività del solvente nei confronti dei coloranti, e aumentare l’effetto di rilascio dei pigmenti coloranti nel bagno di lavaggio.
Gualtiero Beretta ha iniziato a svolgere l’attività di tecnico manutentore nel settore delle macchine per lavanderia nel 1989 come centro assistenza ufficiale DONINI International per poi proseguire le sue esperienze presso i principali costruttori di macchine italiani. Specializzato nella manutenzione preventiva, nella manutenzione meccanica di cuscinetti e parti volventi, qualificato e certificato per la manutenzione delle apparecchiature frigorifere detiene oggi grande esperienza unità a importanti conoscenze tecnico scientifiche maturate grazie alla forte dedizione e passione per il suo lavoro. Divulga sul sito www.berettagualtiero.it, spesso aggiornato, importanti informazioni per gli operatori del settore.
RIVISTA DETERGO
GIUGNO 2016