Lo si è visto in occasione dell’ultimo Gran Premio di Montecarlo, quando la sede di Sanremo è stata contattata dall’Alpine Renault per lavare le 37 tute usate dai piloti Alonso e Ocon, oltre che dai loro meccanici. A questo livello di eccellenza il brand è giunto in pochi anni, aprendo ben nove negozi nella Riviera di Ponente. L’unico “segreto” è una vita dedicata al tessile dal titolare Franco Verroca, formatosi sin da piccolo nella prestigiosa sartoria della madre, a Cremona

Chi lava in una giornata, e restituisce come nuove, le trenta sette tute sporche di una scuderia di Formula 1? La domanda risuonava lunedì 23 maggio dalla hall alla direzione del lussuoso hotel del principato di Monaco destinato a ospitare il personale dell’Alpine Renault in vista del Gran Premio di Montecarlo in programma la domenica successiva, 29 maggio. Entrando nei dettagli, si trattava degli indumenti appena usati dai piloti Fernando Alonso ed Esteban Ocon – spagnolo il primo e francese il secondo – oltre che da trenta meccanici-ingegneri per il Gran Premio di Spagna, disputato la domenica precedente nel circuito di Montmelò, appena fuori Barcellona: un bel mucchio di tute unte a sufficienza di quanto si utilizza dentro un box attrezza to per rifinire motori e cambiare pneumatici.

In tutto il principato di Monaco, ma anche nella confinante Francia, quel quesito così impellente non trova a lungo risposta. Finché, come spesso accade, e non solo nelle scuderie di For mula 1, si fa ricorso al Made in Italy. In fondo, la Liguria è lì, a un tiro… “Così ci abbiamo pensato noi della Lavafrank di Sanremo”. Parole di Franco Verroca, 56 anni, originario di Cremona, una vita nell’abbigliamento e nel commercio, creatore e titolare di un gruppo, il Lavafrank Group che, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha dato un nuovo e potente impulso all’indotto della manutenzione del tessile racchiuso fra alcune delle principali mete turistiche della Riviera di Ponente.

Un’intuizione di mercato che, più o meno nel giro di un amen, frutta l’apertura di un primo negozio ad Arma di Taggia, seguito da altri otto punti di raccolta: tre si trovano a Sanremo, dove ogni anno sono pronti a servire la clientela portata dal noto Festival del la canzone, e poi due a Imperia, uno a Bordighera, uno a Ventimi glia e uno a Pontedassio, quest’ultimo adibito anche a laboratorio di lavorazione per l’intero gruppo, che può contare attualmente su trenta dipendenti. “È importante sottolineare che questi ultimi per me non sono nu meri, ma lavoratori qualificati – chiarisce Franco Verroca – assunti ad uno ad uno sulla base di esperienze e competenze maturate nel settore”.

E’una precisazione da cui è facile risalire alle origini, familiari e professionali, dell’imprenditore lombardo, che questo infatti ci racconta: “La mia cara mamma, scomparsa quattro anni fa, si chiamava Anna Maria Toselli, e la sua sartoria era tra le più famose di Cremona, come possono testimoniare centinaia di signore per le quali ha disegnato e cucito l’abito da sposa. D’altra parte, la stessa Mina, nostra grande concittadina, ha avuto modo di servirsi da lei, negli anni d’oro della sua carriera”.

“Da qui si può capire – continua Verroca – come, sin da bambino, io sia cresciuto in mezzo ai tessuti, e abbia ben presto imparato a tastarli, riconoscerli, metterli a confronto. È il medesimo tratto professionale che cerco nei dipendenti dell’azienda, perché lavare a regola d’arte è questione di carichi, e non solo di macchine e tecnologia. Mi spiego: se io mi limito a mettere nella lavatrice una delicata camicia di seta e un altro indumento dotato di cerniere, solo perché vanno trattati allo stesso modo, mi affido alla provvidenza, dato che non posso escludere un taglio della camicia provocato da una di quelle cerniere”.

“Tutto ciò – chiarisce ulteriormente l’imprenditore – rimanda al senso di una lavanderia ispirata da principi artigianali. Che significa sapere come ogni lavaggio si ottiene dall’azione combinata fra un prodotto chimico e lo sfregamento fra i diversi capi inseriti. Ecco perché tengo sempre a rammentare che noi siamo un po’ come gli orefici: trattiamo merce preziosa soprattutto perché unica. Due giacche che escono uguali dalla stessa fabbrica, due anni dopo sono rese diverse da chi nel frattempo le ha indossate, e quanto, e come”. Non stupisce quindi la rapidità e l’efficienza con cui, grazie a tutti queste competenze, il brand Lavafrank Group abbia conquistato in pochi anni un mercato così grande e importante. •

Detergo Magazine – Numero 6, Giugno 2022

di Stefano Ferrio