Non giriamoci troppo attorno, per le lavanderie, sia quelle industriali sia quelle artigianali, gli ultimi 18 mesi sono stati molto complicati. Certo, per le lavanderie industriali che lavorano principalmente con alberghi e ristorazione è stato un profondo rosso, tanto è vero, che la mano pubblica è dovuta intervenire ad arginare (parzialmente e insufficientemente)
lo tsunami in corso. Le lavanderie artigianali sono riuscite a tenere sempre aperto, però hanno dovuto fare i conti con il dimezzamento delle presenze turistiche che combinato alle
restrizioni sulla mobilità delle persone nell’anno della pandemia ha influito sull’attività di ristoranti e alberghi e sull’utilizzo dei differenti capi di abbigliamento.
La chiusura degli impianti sciistici ha ridotto la manutenzione dell’abbigliamento tecnico, la cancellazione di eventi e cerimonie ha ridotto l’utilizzo del vestiario di qualità, su cui viene richiesto un maggiore utilizzo dei servizi di pulitintolavanderia. L’esplosione dello smart working ha rifilato alle attività artigianali la mazzata finale. Ma non limitiamoci a leccarci le ferite. Il piano di vaccinazione globale e il malloppo del Recovery plan ci fa intravedere qualche potenzialità di ripresa per il futuro. Di seguito diamo spazio ad un confronto con i produttori della manutenzione tessile, che oltre ad una disamina della situazione, ognuno per il proprio ambito di attività, mettono in luce le contromisure e l’indirizzo
da intraprendere.
Per quanto riguarda Kannegiesser, azienda tedesca il cui core business è nella lavanderia industriale, parliamo con Alessandro Rolli, Amministratore delegato di Kannegiesser Italia con sede ad Opera (Mi), “gli incentivi 4.0 rappresentano una grande opportunità per rinnovare gli impianti, l’innovazione, infatti, non è più procrastinabile e tutto ruoterà intorno all’efficienza e passerà attraverso l’ergonomia degli spazi di lavoro, così che l’operatore ritornerà al centro del lavoro e del processo produttivo, perché un lavoratore che opera in modo più ergonomico ha un rendimento maggiore. Stiamo spingendo sulla robotizzazione soprattutto nell’area delle spugne, quindi per intenderci, tutto ciò che può essere fatto senza l’operatore non è più un progetto, un prototipo, ma si traduce in vere e proprie macchine presenti in lavanderia.
Questi mesi di riapertura, sono mesi in cui i nostri clienti stanno cercando di recuperare il tempo di inattività, tuttavia ci sono altre aziende, che pensano di sfruttare le opportunità di industria 4.0 e stanno programmando investimenti entro la fine dell’anno. Da parte delle aziende più strutturate c’è un’ottica di investimento a medio termine. Vedremo aziende che punteranno sempre di più sull’efficienza e che intraprenderanno un percorso in termini di innovazione.
La pandemia ha portato ad un incremento dei costi delle materie prime, ad esempio, la plastica ha subito un rincaro dell’80% un notevole aggravio dei costi per i nostri clienti che la utilizzano per imbustare e consegnare la biancheria.
Con un incremento dei costi delle materie prime i clienti dovranno recuperare sacche di efficienza e l’ergonomia è una delle chiavi fondamentali per massimizzare l’efficienza del processo produttivo. In questo senso ci sono interessanti bandi Inail annuali che premiano le aziende che investono sul benessere dei dipendenti e sulla riduzione dei rischi infortunistici.
L’efficienza passa attraverso l’ergonomia degli operatori. Il nostro studio sull’ergonomia è propedeutico al marketing che facciamo su un particolare tipo di Introduttore EMR (per capi medio grandi) che è dimostrato riduca gli sforzi posturali in modo consistente”, conclude Rolli.
Lo stiro professionale è da sempre un tratto indelebile del made in Italy, ne parliamo con Paolo Fumagalli, Presidente dell’azienda Pony SpA, di Inzago, alle porte di Milano. “L’anno appena trascorso ci ha colto impreparati ad affrontare una situazione sanitaria mondiale molto difficile dalla quale stiamo uscendo solo ora. Il Covid 19 ci ha lasciato una maggiore consapevolezza, rispetto al passato, sulla necessità immediata di adottare nuovi stili di vita: importanza della sanificazione e igiene personale nel rispetto dell’altro; sostenibilità ambientale con riduzione di consumi e sprechi.
Non possiamo più dare nulla per scontato, ma tutto è frutto di scelte precise e ponderate. Purtroppo, le restrizioni del lockdown, hanno costretto alla chiusura parecchie attività
(anche del nostro settore). I Governi si stanno impegnando a trovare e proporre agevolazioni per consentire una ripartenza alle imprese che hanno resistito sino ad ora. L’agevolazione fiscale denominata “Industria 4.0” consente anche alle piccole realtà produttive Italiane di introdurre nella propria organizzazione macchinari e tecnologie avanzate.
Durante il lockdown, anche PONY ha investito in una nuova macchina per il taglio della lamiera, in nuovi carrelli elevatori (collegati da remoto con la casa madre per la manutenzione) e nuovi magazzini verticali per una rapida gestione di componenti e ricambi. PONY ha utilizzato questo periodo, per migliorare il proprio prodotto. Le nostre macchine sono pronte per aiutare i clienti ad affrontare le sfide del futuro. È stata implementata la tecnologia PLC touch-screen che consente di controllare da remoto la produttività, i consumi, la manutenzione, i programmi di lavoro e tante altre attività.
Gli stiracamicie PONY sono dotati di un efficace sistema integrato di recupero dell’aria calda, sistema brevettato H.A.R.S., che consente una riduzione del consumo energetico, limita la dispersione di calore nell’ambiente (più salubre quindi per gli operatori) e diminuisce i tempi di stiratura. Il consumo energetico può essere ulteriormente ridotto, in base alla produttività desiderata/richiesta. Anche sui manichini stirapantaloni è stata migliorata la distribuzione del vapore ed è stato introdotto il modello con caldaia autonoma incorporata. In questo modo è possibile alimentare un tavolo da stiro abbinato al topper per consentire ad un solo operatore di essere autonomo in poco spazio.
Un importante spazio è stato dedicato al miglioramento delle macchine per la sanificazione di capi e ambienti. Pony offre una gamma completa di prodotti per la sanificazione sia ad Ozono che a Vapore. La cabina OZOCAB è ideale per la sanificazione ad ozono di indumenti ed accessori, mentre OZOCUBO, maneggevole e portatile, è stata studiata per la sanificazione professionale di ambienti. SANI-PRO miscelando vapore ad alta pressione con prodotti sanificanti, utilizza il vapore per pulire e sanificare grandi superfici”.
Passando alla Renzacci SpA, azienda produttrice di macchine per il lavaggio professionale di Città di Castello, vicino a Perugia, incontriamo Marco Niccolini, General Sales and Mkt Director, che sottolinea, “dal nostro punto di vista ormai, sia in Italia sia all’estero, in modo trasversale, si sta verificando un grande cambiamento di prospettiva a proposito del concetto di pulito che deve essere intimamente legato a quello di benessere e sanificazione.
Un cliente fa “wow” quando lo colpisci e lo stupisci positivamente e quindi la lavanderia non si deve limitare a pulire solo il capo di abbigliamento, ma deve diventare il centro che si prende cura del benessere del cliente, e non solo per ciò che indossa, ma anche in relazione a tutti gli altri servizi, quali ad esempio, disinfezione, per passeggini, caschi, borse, valige, tende, sfoderati dei divani ecc. Questa è la nuova mission mark e quindi la direzione strategica della pulitintolavanderia.
Ma come si persegue questo obiettivo? Partiamo dal presupposto che è necessario dotare un centro di lavaggio di strumenti e macchinari che diano la possibilità di garantire un servizio ad ampio raggio, senza aggiungere manodopera, ma salvaguardando, altresì, la caratteristica imprescindibile di artigianalità della pulitintolavanderia. Noi siamo convinti, aggiunge Niccolini della bontà delle tecnologie di lavaggio natural cleaning che utilizzano il natural solvent. In poche parole è necessario puntare per noi della Renzacci, al biodegradabile e all’ipoallergenico nel lavaggio a secco. Come azienda, mettiamo a disposizione macchinari con un alto livello d’automazione e di monitoraggio, ciò significa che le macchine garantiscono un servizio più veloce, più omogeneo, più sicuro, ma il ruolo del professionista in questo processo rimane essenziale.
Artigianalità non vuol dire improvvisazione ma si coniuga con il know how e la capacità
della persona. L’artigianalità nella versione 4.0 si concilia con un intelligente ed opportuno uso della tecnologia. Pensi che il 38% delle lavanderie europee vanno sul mercato ad acquistare macchinari domestici e utilizzano detergenti di uso domestico, questo è il contrario della professionalità. Per quanto riguarda poi la disinfezione vorrei menzionare il nuovo Sistema SENTINEL™ a raggi ultravioletti che viene montato sulle bio lavatrici a secco della Renzacci e permette un’azione efficace virucida e battericida. La curva di indifferenza del consumatore, anche nel nostro settore sta cambiando profondamente, per cui le scelte di consumo sono dettate da un lato alla difesa dell’ambiente dall’altro al benessere
della persona”, conclude Marco Niccolini.
Per ritornare alla produzione di macchine da stiro professionale, incontriamo Michele Battistella, Sales Manager della Battistella B.G. di Rossano veneto in provincia di Vicenza, “la pandemia virale che ci è piombata addosso lo scorso anno ha sicuramente stravolto il nostro modo di vivere ed inoltre ha influenzato in modo significativo il mercato soprattutto per la mancanza delle materie prime e per l’aumento dei prezzi. Un settore di maggior importanza nel nostro campo che, per le differenti chiusure dell’anno scorso, ha aumentato il costo dei servizi e quello dei trasporti.
Come Battistella B.G., per riuscire a contenere questi costi, abbiamo quindi recentemente progettato un tavolo da stiro che si distingue per la sua capacità di richiudersi attraverso 3 semplicissimi passaggi, ed occupare il 70% di spazio in meno. Infatti, grazie a questa sua caratteristica, è possibile inserire in un solo pallet 4 di questi tavoli da stiro, consentendo di
spedirli in tutto il mondo con costi molto contenuti. Oltre al risparmio economico durante la spedizione, la semplicità nel richiuderlo fa sì che, anche una volta installato possa essere richiuso per salvare spazio. Il prodotto in questione prende il nome del fisico ed inventore Archimede e si tratta un tavolo da stiro innovativo coperto da brevetto internazionale d’invenzione.
Pur essendo un tavolo da stiro molto semplice da richiudere e spostare, si contraddistingue in quanto soddisfa tutti i requisiti di un tavolo industriale. Esso è in grado di soddisfare le diverse richieste del cliente in quanto è disponibile senza caldaia, con caldaia da 3 litri 2 kw per un uso semi industriale oppure con caldaia da 6 litri 4 kw per un uso industriale. In entrambe le versioni con caldaia interna, è presente il nostro pannello di controllo, che con estrema semplicità permette accendere il tavolo e controllarne tutte le sue funzioni. Come in tutti gli altri modelli della nostra gamma è possibile inoltre abbinare vari accessori (quali braccio stiro, pistola vapore) ed è richiedibile nelle versioni aspirante o aspirante/soffiante”.
Di Brentareno Srl di Asolo (Tv), produttore di macchinari per la lavanderia professionale incontriamo Barbara Bertaggia klos, Responsabile Commerciale Interno, che ci dice, “per quanto riguarda il self service che è il nostro core business, siamo molto contenti come Brentareno, pensi che ad oggi siamo riusciti ad allestire dall’inizio dell’anno 63 lavanderie.
Prevediamo di chiudere l’anno, con più di 100 lavanderie aperte, che sarebbe un risultato straordinario. Non ci limitiamo solo a fornire macchinari ma offriamo un servizio completo, chiavi in mano. Per quanto riguarda gli altri ambiti di produzione e le altre iniziative che abbiamo messo in campo, parteciperemo ad Host 2021, ma anche a novembre, a Fiera Cavalli a Verona, fiera importante come vetrina per la fornitura di macchinari professionali ai maneggi.
Per quanto riguarda il PET stiamo spingendo per garantire un servizio di sanificazione professionale agli ospedali veterinari. Poi per quanto riguarda l’industria e in particolare per la fornitura Ho.Re.Ca, abbiamo aperto tre grandi impianti industriali, in Vietnam, Qatar e in Italia a Cagliari.
Forniamo anche lavatrici a barriera sanitaria e anche altri macchinari che coprono tutti i mercati e le esigenze a 360 gradi. Per quanto riguarda la sanificazione, disponiamo di lavatrici che sfruttano al loro interno l’azione disinfettante dell’ozono. Per l’estero prevediamo che il mercato si apra più compiutamente nel 2022 (anche se molte trattative sono in corso e in via di definizione), quando si riuscirà ad arrivare, auspichiamo, ad una più ampia mobilità internazionale, conclude Barbara Bertaggia Klos.
Trevil, di Pozzo D’Adda (MI), è un’azienda che vanta una quarantennale esperienza nella stiratura professionale e la comproprietaria Corinna Mapelli, ci illustra il suo punto di osservazione e quello dell’azienda che gestisce. “Dal nostro punto di vista la situazione per il nostro settore, continua ad essere piuttosto ferma, nel senso che nel nostro ambito di attività non abbiamo notato grandi segnali di risveglio della domanda.
C’è stato e continua ad esserci un mercato di sostituzione legato all’essenzialità, ma non si vede ancora un mercato legato all’investimento, che ha bisogno di altre certezze. E questa è una situazione che vale sia per l’Italia sia per l’estero, naturalmente per l’ambito dello stiro, settore nel quale prevalentemente operiamo. È anche difficile fare previsioni al momento. Verso la fine dell’anno abbiamo la Fiera Texcare di Francoforte, ed essendo la prima Fiera del settore in presenza, dopo quasi due anni di pandemia, auspichiamo un effetto volano che in casi normali si verifica sempre.
Il nostro orizzonte temporale, nel breve periodo, è quello di prepararci alla prossima fiera e in vista della ripresa stiamo pensando di puntare su più fronti. Stiamo continuando il roll out sul nuovo touch screen che abbiamo introdotto da qualche anno, ma che stiamo estendendo a tutta la gamma dei prodotti automatizzati. Stiamo lavorando anche su industria 4.0 in quanto abbiamo visto, che proprio in virtù dei vantaggi fiscali, si sta creando una interessante domanda di mercato.
In questa prospettiva e in particolare sull’automazione dello stiro, abbiamo in cantiere delle novità interessanti che sveleremo e presenteremo verso fine anno in concomitanza con la fiera di Francoforte”, conclude Corinna Mapelli.
Per ICT Group, azienda di Reggio Emilia, che mette a disposizione soluzioni software per le lavanderie, parliamo con Matteo Bertacchi, Sales Manager dell’azienda. “Nonostante la flessione generalizzata del 2021, come ICT Group, siamo riusciti a portare avanti i nostri progetti e ad avere un riscontro sostanzialmente positivo. Abbiamo portato a termine alcuni progetti sia nella ristorazione sia nella sanità, con le nostre piattaforme dedicate.
Nell’ultimo mese, inoltre, anche dal settore alberghiero, che per molto tempo è stato fermo, abbiamo avuto segnali positivi. Abbiamo ad esempio un software per le Centrali di sterilizzazione, per le quali siamo leader di mercato, che non hanno mai subito flessioni particolari, anzi, direi, che ha prodotto ottimi risultati. Noi lavoriamo anche in altri settori come l’alimentare e poi nell’ambito facility per i servizi ospedalieri (pulizia, sanificazione ecc.), servizi che negli ultimi mesi non hanno subito alcuna crisi.
Nella seconda parte dell’anno, ci aspettiamo una ripresa consistente della domanda, relativa, in particolare, alle lavanderie industriali che si occupano di ristorazione e di alberghi. In termini di prodotto, abbiamo definito nuovi moduli per le nostre piattaforme digitali per la gestione della logistica e in particolare legate a sistemi di consegna attraverso l’uso di un’app particolarmente innovativa. Un ottimo prodotto che ha avuto eccellenti riscontri e sul quale puntiamo molto”.
In conclusione, con questo reportage abbiamo scattato un’istantanea di un mercato, il nostro, molto variegato, composito, in cui convivono segmenti molto diversi tra di loro ma in cui ho intravisto, un comune denominatore, la volontà, l’augurio e l’aspettativa, sempre più concreta, di un rilancio del settore. •
di Marzio Nava
DETERGO MAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2021