
La direzione di marcia sulla quale sono impegnati i 100 Paesi del mondo riunitisi gli scorsi giorni a Glasgow è quella di sviluppare un sistema di economia circolare che determinerebbe un cambiamento epocale. Si prevedono, a fronte di investimenti in ricerca e sviluppo iniziali, importanti benefici economici, per l’occupazione e ambientali (come illustriamo nell’editoriale di questo numero).
Il sistema economico che noi oggi utilizziamo per lo più è quello lineare: prendiamo la materia prima, costruiamo qualcosa, la usiamo e poi la buttiamo via. Si parla di linearità perché terminato il consumo finisce anche il ciclo del prodotto. In questo modo andiamo ad intaccare una riserva di risorse naturali. Il termine circolare, invece, sta a indicare proprio il flusso continuo che prevede l’estrazione, la produzione, l’uso e poi il riciclo. Un sistema che farebbe bene all’ambiente, alla società e anche all’economia.
Ma valutiamo cosa pensano i nostri produttori in tema di economia circolare in relazione ai loro prodotti e ai loro specifici segmenti di mercato nei quali si trovano ad operare.
Per quanto riguarda lo stiro, eccellenza del made in Italy, intervistiamo Paolo Fumagalli, Presidente dell’azienda Pony SpA, il quale ci dice, “oggi più di ieri le aziende sono chiamate a rivedere i propri processi produttivi al fine di aiutare l’ambiente in cui viviamo riducendo gli sprechi e i consumi. Noi come Pony ci siamo concentrati sui tre elementi principali impiegati nelle macchine da stiro: acqua, aria ed energia.
Tutta la gamma degli stiracamicie Pony è dotata di un efficace sistema integrato di recupero dell’aria calda, sistema brevettato H.A.R.S. Questo dispositivo ci consente di riutilizzare l’aria che esce dal castello del manichino per un nuovo ciclo di asciugatura, limitando di conseguenza la dispersione di calore nell’ambiente, diminuendo i tempi di stiratura ed ottenendo una sensibile riduzione dei consumi di energia.
La voce consumo d’acqua è sempre stato uno dei costi più rilevanti nei bilanci delle lavanderie, Pony ha quindi deciso di indirizzare i suoi sforzi nello sviluppo di macchine dotate di caldaia incorporata o di dispositivi di riscaldamento elettrico, al fine di diminuire le dissipazioni di calore e di conseguenza i consumi di acqua che caratterizzano le installazioni con caldaia centralizzata.
Uno degli obiettivi del nostro reparto di progettazione è quello della ricerca costante di materiali o componenti che consentano la riduzione dei consumi, come ad esempio l’adozione di valvole pneumatiche Energy Saving, il sistema di rotazione della doppia stiracamicie DB 360 che utilizza un motore a bassissimo consumo (solo 0.25kW) con partenza e frenata gestiti da un inverter.
Per Pony la tutela del pianeta è uno scopo reale e quotidiano e in questa direzione l’azienda supporta i propri clienti nelle migliori scelte per ciascuna delle loro attività” conclude Paolo Fumagalli.
Per la Renzacci SpA, azienda produttrice di lavatrici, interpelliamo Marco Niccolini, General Sales and Mkt Director, che precisa come, “per le nostre tre linee di fabbricazione, macchine lavatrici a secco, macchine lavatrici ad acqua, ed asciugatori rotanti, abbiamo sviluppato prodotti sulla base dell’economia circolare che per noi rappresenta una delle priorità partendo dalla progettazione.
Per quanto riguarda il lavaggio ad acqua e gli essicatoi abbiamo una combinazione che chiamiamo “Special one” che è fatta da una macchina lavatrice ad acqua che si avvale del sistema Ecocare il quale recupera l’acqua di risciacquo determinando un consistente risparmio non solo del consumo dell’acqua ma anche energetico (calore).
Tutto questo noi lo facciamo attraverso un dispositivo di recupero che non occupa più spazio di quello occupato dalla macchina stessa. Poi abbiamo studiato una asciugatrice a circuito completamente chiuso con recupero totale dell’aria, studiata in maniera tale che nel suo funzionamento riscalda anche l’acqua.
L’acqua riscaldata viene inviata alla lavatrice ad acqua per il consueto lavaggio. Questa è la forza che scaturisce dalla sinergia tra le macchine. Nell’arco dell’anno si risparmia il 50% d’acqua e il 40% dei consumi di energia.
Per quanto riguarda il lavaggio a secco adottiamo un sistema nelle macchine che utilizzano natural solvents che si chiama “COMBICLEAN” system che permette di abbattere i tempi di asciugatura favorendo il recupero di energia che diventa un risparmio consistente a livello aggregato.
La stessa cosa la possiamo dire per il sistema a getto sospeso sempre sulle macchine a natural solvents perché velocizza i tempi del ciclo in modo da consumare meno acqua per la condensazione del solvente e molta meno energia.
Ritorniamo allo stiro professionale e parliamo con la comproprietaria di Trevil, Corinna Mapelli, che ci illustra il punto di vista dell’azienda, “di fronte alla crescente domanda di materie prime e di scarsità delle risorse, l’economia circolare si impone come modello vincente per la salvaguardia del pianeta e per la sostenibilità a lungo termine di qualsiasi attività. I prodotti Trevil sono beni strumentali, che comportano un investimento di discreto rilievo per l’acquirente finale.
Nella scelta di componenti e materie prime privilegiamo la robustezza e la qualità. Nella progettazione prestiamo particolare cura a scegliere soluzioni durevoli nel tempo e facilmente manutenibili: l’accessibilità di un componente e la possibilità di sostituirlo in caso di guasto senza rottamare l’intero prodotto sono criteri che ci guidano nel disegno di tutta la nostra gamma. Garantiamo inoltre la disponibilità dei ricambi per almeno 10 anni dal termine della produzione di ciascun prodotto.
Per quanto riguarda il risparmio energetico, la cultura aziendale Trevil è tradizionalmente improntata all’efficienza dei prodotti. Uno dei nostri primi progetti, la caldaia con ferro Domina, modello semi-professionale, è a tutt’oggi uno dei prodotti del suo segmento con il minor consumo energetico (solo 1150 W), a fronte di una performance assolutamente invidiabile.
La stessa sensibilità progettuale si ritrova nei prodotti tipicamente più avidi di energie come i generatori di vapore o gli stiracamicie. Grazie al riutilizzo del calore residuo delle condense, minimizziamo gli sprechi energetici e riduciamo, allo stesso tempo, i costi di esercizio. La gamma degli stiracamicie, in particolare, è soggetta ad un costante lavoro di sviluppo per ottimizzare l’utilizzo del vapore col duplice scopo di ridurre il tempo di stiratura – per aumentare la produttività – e di limitare i consumi”.
Per quanto riguarda le aziende chimiche, nell’ambito della manutenzione tessile, parliamo con Livio Bassan di Christeyns, il quale sostiene che, “l’economia circolare in lavanderia si sta sempre più imponendo uscendo dal ciclo lineare del take-make-dispose grazie a nuovi sistemi pensati per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Già in passato con l’avvento delle lavacontinue si è passati a decisi risparmi di acqua passando da 30lt/kg di biancheria lavata a 10lt/kg. Le nuove tecnologie sviluppate da Christeyns, grazie a sistemi adeguati ed alla collaborazione tra gli attori che in lavanderia operano come i produttori di macchine, di detergenti e tessuti sono riusciti ad abbassare i consumi di acqua fino a 3lt /kg ed a recuperare almeno il 60% per arrivare fino all’80% dell’energia prodotta, grazie a scambiatori di calore acqua/acqua che recuperano l’energia dalla temperatura delle acque di scarico delle macchine ma anche scambiatori aria/acqua che recuperano l’energia calorica dei mangani senza lasciare andar, e quindi sprecare, energia nell’ambiente.
La lavanderia oltretutto, aveva fin dall’inizio una vocazione all’economia circolare trattando tessuti sia tecnici che no e riutilizzandoli ha da sempre salvaguardato l’ambiente evitando l’utilizzo di carta e altri materiali che oltre, diciamo così, a “deforestizzare” hanno un grande impatto nel generare rifiuti.
Christeyns, tra i pochi a consegnare prodotti chimici in cisterna stradale e con IBC riutilizzabili, garantisce il minor impatto sulle plastiche disperse nell’ambiente.
La missione di Christeyns è definitivamente quella di aumentare la qualità sia del lavaggio che dell’ambiente proponendo sistemi che facciano risparmiare consumando meno, MENO E’ MEGLIO”.
Per Firbimatic azienda che ha il proprio core business nel lavaggio a secco, ragioniamo di economia circolare con Mirco Mongillo, Sales Manager di Firbimatic, il quale ci dice, “abbiamo attraversato un periodo molto difficile e ora dobbiamo uscirne puntando a ciò a cui noi Italiani ci siamo sempre identificati, innovazione e inventiva. Di fatto le politiche europee e italiane promuovono e finanziano lo sviluppo di un sistema di “Economia circolare” per poter determinare un cambiamento.
Firbimatic si è sempre dedicata allo sviluppo e all’innovazione, attraverso tecnologie in grado di consumare meno, rispettare l’ambiente, con cicli produttivi più performanti e riducendo ai minimi termini i rifiuti. Nel dover misurarci con l’evoluzione abbiamo sviluppato la serie AS-Ecogreen. Firbimatic conosce bene il valore del tempo e dell’energia, quindi realizza macchine che consentono non solo di risparmiare corrente e acqua, ma anche tempo.
La conseguenza è semplice, tutto quello che non viene sprecato si traduce in guadagno per l’azienda. Grazie all’elevata tecnologia delle nuove macchine Firbimatic i tempi ciclo si riducono, e drasticamente si riducono i consumi delle utenze, traducendosi in vantaggio economico. Tutte le macchine Firbimatic sono dotate di impianti di depurazione e filtraggio a circuito chiuso, che riducono a zero la possibilità di inquinamento ambientale. Tutte le funzioni di lavaggio e asciugatura, sono gestite totalmente da sistemi computerizzati eliminano la possibilità di errori umani.
Firbimatic ha eseguito una lunga serie di test di laboratorio, per poter identificare il reale grado di igienizzazione che si ottiene lavando a secco con la nostra tecnologia. Un ambiente di lavoro deve essere funzionale, produttivo, tecnologicamente avanzato e bello. Per questa ragione Firbimatic ha pensato ad una linea di macchine che uniscono le qualità dei prodotti Firbimatic a bellezza e gusto che solo il design italiano riesce ad esprimere.
Da oggi l’immagine della lavanderia compie un balzo in avanti, grazie ad una serie di grafiche studiate appositamente dai designer di Firbimatic per rendere piacevole ed elegante anche l’ambiente più angusto e spento”, conclude Mongillo.
Infine parliamo con Marzio Klos, amministratore delegato di Brentareno, azienda di Asolo nei pressi di Treviso specializzata nella progettazione e produzione di macchinari per molti ambiti del settore lavanderia.
“Da ormai quasi venti anni abbiamo un essicatore che viene prodotto qui ad Asolo che ha tre enormi vantaggi, in primo luogo non ha alcuna emissione in atmosfera in quanto lavora a camera chiusa non disperdendo nulla nell’ambiente. Il secondo vantaggio è che permette un risparmio cospicuo di energia in quanto i tradizionali essicatoi con la canna fumaria hanno un consumo di 18 Kw per una capacità 18 Kg mentre il nostro con la medesima capacità consuma 6 Kw.Il terzo vantaggio è che la nostra asciugatrice ha un minor impatto ambientale, in quanto, quando è in azione produce a costo zero acqua calda e addolcita ad una temperatura tra i 60° e i 64°.
Tutto ciò avviene per mezzo di un potente scambiatore così che l’acqua viene recuperata in una vasca coibentata e nel momento in cui la lavatrice va in funzione gli viene fornita l’acqua riscaldata con due vantaggi: primo non c’è consumo energetico perché una lavatrice da 18 kg normalmente consuma 15 Kw mentre le nostre consumano al massimo 2 Kw, ma poi permette anche una riduzione della durata dei lavaggi e quindi di risparmio di tempo perché viene eliminato il tempo di riscaldamento per un bagno di 60/70 litri”.
Di Marzio Nava
Detergo Magazine – Numero 11, Novembre 2021