REPORTAGE — Lavanderie, i panni al sole del Made in Italy

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Da chi opera ai massimi livelli di settori come il turismo, la sanità e l’associazionismo di categoria un coro concorde, rivolto a valorizzare questo settore come fondamentale nella valorizzazione dell’immagine del Bel Paese. A patto che le imprese si sappiano aggiornare ai bisogni espressi dai tempi, come solventi alternativi, differenziazione di servizi, impatto ambientale

Cosa significa il termine “lavanderia” nell’anno 2016? A cosa ci riferiamo usando questo termine nel contesto di una società basata sul concetto, peraltro in costante evoluzione, di “servizio”? In un quadro post-crisi in costante movimento, nonché alla vigilia di un grande evento come Texcare, risulta interessante girare il quesito fra qualificati addetti ai lavori.

Barbara Casillo, direttrice Confindustria Alberghi
Barbara Casillo, direttrice
Confindustria Alberghi

Una di questi è sicuramente Barbara Casillo, direttrice generale di Confindustria Alberghi (2mila500 alberghi, 5 miliardi di fatturato). “Il turismo di oggi – esordisce Barbara Casillo – sempre di più si caratterizza come “esperienziale”. Il turista si va trasformando con la voglia di conoscere e vivere il momento del viaggio ben aldilà dei classici attrattori turistici. In questo quadro il ruolo dell’hotel è sempre più centrale per la capacità di interpretare attese e tendenze, offrendo un ospitalità capace di rispondere alle nuove esigenze di un mercato sempre più competitivo”.

rc_powerscourt_powerscourt_house_table_setting“Ecco perché la scelta dei tessili e la qualità del servizio – continua Barbara Casillo – sono una componente dell’accoglienza che concorre a costruire l’esperienza del soggiorno.

Un servizio di qualità si traduce anche attraverso il prodotto tessile utilizzato per la biancheria da tavola e per l’allestimento delle camere. Un buon tovagliato è la “tela” perfetta sulla quale piatti, posate, bicchieri e portate compongono un quadro dai contorni ricercati. Lenzuola, asciugamani, teli da bagno, accappatoi e tutto ciò venga a contatto visivo e tattile con il cliente rappresentano un ulteriore canale inconscio con cui comunicare all’ospite la cura e l’attenzione nei suoi confronti.‎ E per questo risultato il ruolo delle lavanderie è molto importante”.

_MG_2883“Attraverso il soggiorno alberghiero – chiarisce la direttrice di Confindustria Alberghi – gli ospiti entrano in contatto con alcuni aspetti tipici del Bel Paese. Lo stile di arredo ricercato, una cucina che richiama pietanze tipiche del posto, opere d’arte esposte all’interno dell’albergo rappresentano uno dei tanti mezzi attraverso i quali la cultura italiana si presenta al cliente. Anche l’utilizzo e la scelta dei tessili può costituire un elemento identitario, un ulteriore spazio in cui il Made in Italy può esprimersi al meglio.‎ In questa logica di esperienza “italiana” a tutto tondo, la scelta dei tessili può costituire un elemento di spicco. In un tale contesto, la gestione professionale di tessuti e servizi di lavanderia, deve operare nel rispetto dell’ambiente e con attenzione ai consumi, nel rispetto di una visione “green” a cui i turisti sono sempre più sensibili”.

Altro, significativo punto di vista sul tema arriva da Carlo Zanin che, oltre a essere titolare di una pregiata lavanderia artigiana a Torre di Mosto, nel Veneziano, è presidente regionale del comparto Moda di Confartigianato Veneto. “Lavanderia oggi – spiega Carlo Zanin – è termine che rimanda a due scenari: da una parte le rampanti strutture self service dotate di minima professionalità, e dall’altra le care Immagine 265vecchie lavanderie artigiane. Queste ultime, non nascondiamocelo, sono tuttora al centro di una crisi virulenta, dovuta da una parte al restringimento del mercato, e dall’altra a un troppo scarso ricambio generazionale, che sarebbe però indispensabile per aggiornare questi negozi e laboratori a tempi completamente mutati.

“Ciò mi induce a dire – continua Zanin – che prima ancora di ogni innovazione tecnologica, conta la professionalità, per la quale noi di Confartigianato facciamo la nostra parte tramite i corsi di formazione, anche se poi vediamo posti di lavoro crescere soprattutto nelle lavanderie industriali più che nelle realtà artigiane”.

“Dobbiamo attrezzarci per un mercato nel quale la domanda di una completezza di servizio si accompagna sovente a quella di una specializzazione indirizzata verso particolari capi e tessuti. E’ per questo che mi batto per un indotto della lavanderia caratterizzato da un nuovo modello di concorrenza, basato ovviamente sulle diversità di servizio, ma anche su una condivisione di principi, su un vero e proprio codice etico, alla cui luce rispettare i concetti di pulizia, accoglienza, ascolto del cliente”.

AGA0707“E’ chiaro – conclude il presidente di Confartigianato Moda del Veneto – che solo un ricambio generazionale e una condivisione di principi possono proiettare le lavanderie artigiane verso un futuro possibile. Certo, le resistenze rimangono molte, fra le più dure da vincere quelle che riguardano i nuovi solventi ecologici in alternativa al percloro, e la differenziazione delle lavatrici in base ai diversi tipi di servizio che devono svolgere”.

Molti di questi spunti riecheggiano, e si sintetizzano, nel punto di vista di Alessandro Silvestri, chef di grido, nonché team manager dell’associazione Venezia Chef: “Quando al cliente si presenta il conto, nella voce servizio il tovagliato ha un ruolo fondamentale. La portata viene esaltata dalla tovaglia su cui si posa. Ma un servizio di ristorazione all’altezza deve contare su un adeguato servizio di lavanderia. Ecco perché buona tavola e lavanderia sono binomio indissolubile della ristorazione Made in Italy”.

silvestri 6Un altro ambito in cui il servizio di lavanderia svolge da sempre un ruolo cruciale è quello della sanità. Risulta perciò illuminante parlarne con Christian Schatzer, della Direzione Generale della Asl dell’Alto Adige, ormai prossima a inaugurare, nel comune di Vadena, un’imponente e avveniristica struttura, in grado di servire tutte e sette le unità sanitarie operanti in regione. “La struttura entrerà a pieno regime entro il 2016 – rivela Christian Schatzer – ma già adesso traiamo solo motivi di grande soddisfazione da questo importante investimento. Si tratta di una lavanderia realizzata secondo criteri innovativi, molto bella da un punto di vista architettonico, in modo che la popolazione la possa riconoscere come centro vitale del servizio pubblico, in grado fra l’altro di dare lavoro a chi risiede nel territorio. Concentrarvi tutta la biancheria degli ospedali dell’Alto Adige significa razionalizzare le spese, rendere più efficiente il servizio, e garantire quel gettito continuo di pulito indispensabile per il funzionamento dell’intero apparato sanitario”.

 

di/by  Stefano Ferrio

Rivista Detergo Maggio 2016