
Pensare alla velocità della produzione, all’oscillazione frenetica della domanda di mercato e alla tempestività delle consegne, in un mondo in cui tutto (o quasi) è stato messo tra parentesi, a causa della pandemia virale che ha colpito l’intero globo, vorrebbe dire, in questo momento, collocarsi al di fuori della realtà per la stragrande maggioranza dei settori merceologici. Tuttavia è necessario pensare al dopo per tutti i mercati, incluso il mercato della produzione di sistemi per lo stiro professionale. Le aziende in questo momento, oltre alla faticosa e preoccupante gestione dell’esistente, stanno pensando a come mettere a punto nuovi prodotti e a migliorare quelli esistenti in relazione alle esigenze di mercato variabili per ogni angolo del globo. E il filo conduttore è sempre lo stesso, mantenere standard elevati esercitando un pensiero diffuso su tutti i gangli vitali dell’organizzazione di un’impresa: dalla ricerca iniziale allo stoccaggio finale del prodotto, ottimizzando spazi e tempi in base al flusso degli ordini. Certo con quello che sta succedendo sarà necessario rimodulare il tiro ed affinare l’offerta di mercato in relazione ai nuovi bisogni, ma la qualità del prodotto, la puntualità e l’efficienza del servizio di manutenzione, ad esempio, rimarranno dei punti fermi. Lingue, culture e Paesi possono essere differenti ma la soddisfazione della clientela rimane un obiettivo costante per tutte le aziende, come cerchiamo di dimostrare in questo reportage a caccia delle valutazioni degli operatori di mercato.
L’Ingegnere Corinna Mapelli, comproprietaria di Trevil, azienda specializzata nella produzione di sistemi per lo stiro professionale, la cui azienda si trova a Pozzo D’Adda alle porte di Milano, in un contesto sanitario ed economico particolarmente complicato come l’attuale, azzarda una previsione, “la prima valutazione è di segno negativo, per quanto riguarda il mercato dello stiro, intravvedo un rischio che è quello che le famiglie, per fare fronte a questo periodo difficile di mercato e di conseguenza della instabilità e precarietà dei rapporti di lavoro, possano fare ricorso in modo più frequente al self-service e da questo punto di vista essendo lo stiro legato alla lavanderia tradizionale sarebbe inevitabilmente penalizzato. Poi è naturale che ci sarà tutta una fascia di clientela che continuerà ad avvalersi della tintolavanderia per una cura più appropriata dei propri capi di abbigliamento. Tuttavia, aggiunge Mapelli, a questa prima osservazione se ne può aggiungere un’altra, se si vuole di segno opposto, secondo cui le lavanderie gestite in modo imprenditoriale per fare fronte ad una sorta di “effetto compensativo” dovuto alla ripresa dell’attività, potrebbero cogliere l’occasione per fare un investimento dotandosi di macchine automatizzate e più sofisticate non solo per rispondere ad un picco di lavoro, ma anche per segnare un cambio di passo in relazione alle prospettive di un’attività futura. Passando al fronte dell’offerta dei prodotti io distinguerei a seconda del tipo di utilizzatore. La nostra novità è rappresentata dalla nuova linea Trevil Essentials, una linea di prodotto (composto da tavolo aspirante, tavolo soffiante, manichino giacche, pantaloni e camice) con la qualità di Trevil, in cui sono stati semplificati alcuni elementi, caratterizzato da un prezzo più accessibile ed ideale per attività in start up”.
“La lavanderia oggi è modellata su nuovi bisogni, nuovi costumi sociali, e sulle nuove prospettive di una società in perpetuo movimento. Le lavanderie sono costrette ad allargare la loro disponibilità verso la clientela, e l’adattabilità dei servizi offerti, per esempio offrendo servizi all’avanguardia come la possibilità di consegnare e ritirare i propri indumenti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tutto ciò è possibile se la lavanderia è dotata di macchinari automatizzati che le consentono di lavorare i capi accorciando i tempi e aumentando la produttività”, sottolinea Stella Fumagalli, Marketing & Communication Manager di Pony SpA, azienda storica di Inzago alle porte di Milano.
“Pony persegue l’obiettivo dell’automazione da molto tempo ormai, disegnando e studiando macchine sempre più tecnologicamente sofisticate, mettendo la massima cura nella scelta dei materiali e componenti utilizzati e garantendo produzioni elevate e qualità impareggiabile”. Da questi presupposti nasce tutta la gamma degli stira camicie PONY che racchiudono soluzioni di alta automazione e tecnologia avanzata: DB360, manichino a doppio corpo rotativo in grado di stirare fino a 120 camicie/ora, Angel 3.0, singolo pressato e Eagle 2.0 soffiato e pressato allo stesso tempo, garantiscono alta produttività, qualità e riduzione dei costi sia di manodopera che di consumo energetico.
Senza dimenticare poi, il manichino KITE, pur essendo più semplice ed economico nella costruzione, è anch’esso dotato, come tutto il resto della gamma stira camicie, di soluzioni tecnologiche quali la possibilità di controllo della produttività, della gestione cicli e della diagnostica, da remoto tramite un collegamento alla rete internet ed un software di connettività. “Un altro tema al quale tutto il mondo è attento ormai è quello dell’inquinamento e del risparmio energetico, aggiunge Fumagalli. Pony come tutto il comparto che produce tecnologie applicate allo stiro, predispone sui suoi macchinari dispositivi per la salvaguardia dell’ambiente e per il risparmio energetico. L’intera gamma degli stira camicie PONY presenta un efficace sistema integrato di recupero dell’aria calda H.A.R.S. che va a ripescare aria calda dal pressa-spalle o lo riutilizza nell’intero ciclo di stiratura. In questo modo si accorciano i tempi di stiratura, si riduce il consumo energetico e si limita notevolmente la dispersione di calore nell’ambiente di lavoro rendendolo più salubre per l’operatore. Esempio concreto della tecnologia energy-saving è DB360, manichino a sistema pressato con doppio corpo rotativo, particolarmente interessante per il settore della lavanderia industriale grazie agli elevati standard di qualità e produttività”.
Sullo stesso argomento chiediamo una valutazione a Michele Battistella, Direttore Commerciale della Battistella B.G. Srl di Rossano Veneto (Vicenza) “come tutti i settori, anche lo stiro sta subendo un cambiamento radicale di anno in anno per quanto riguarda le esigenze di mercato, essendo in continua e costante evoluzione.
Noi, in questo momento, puntiamo molto sui nostri tavoli da stiro a freddo con touch screen che sono un ottimo esempio di relazione uomo-macchina. Il touch screen interattivo permette di avere sotto controllo tutti i parametri della macchina, temperatura, pressioni, potenze dei motori, inoltre avverte immediatamente l’operatore se la macchina ha bisogno di assistenza o manutenzione.
La visione dei prodotti su cui puntare, aggiunge Michele Battistella, è indubbiamente influenzata, anche, dalla situazione sanitaria che stiamo affrontando. Si sta ritagliando una buona fetta di mercato il nostro generatore Afrodite, una caldaia di 5 litri in acciaio inox, che associa la qualità sanificante del vapore ad alta temperatura ad altri accessori per la pulizia.
Possiamo creare la macchina migliore al mondo, ma se non soddisfa le richieste del mercato, rimane invenduta nel nostro magazzino.
Molto spesso le esigenze sono dettate dalla cultura, dalla disponibilità economica, dalla posizione geografica e da tanti diversi fattori. Si può, però, trovare un punto in comune, un valore aggiunto, comune a tutti i mercati: la comunicazione. Nel 2020 essere al passo coi tempi significa avere un contatto diretto e rapido col cliente, significa trasmettere al cliente tutti i segreti e le particolarità della macchina, significa imparare ad usare i vari mezzi di comunicazione di ogni Paese, WhatsApp in Europa e America, WeChat in Asia, Viber in Russia ecc. La nostra sfida futura sarà sicuramente il mantenimento ed il miglioramento dei nostri standard di qualità produttiva, ma anche il potenziamento della rete comunicativa dell’azienda per soddisfare quale secondo noi è l’esigenza più importante”, conclude Battistella.
Eleonora Cartabbia, Responsabile Marketing del Gruppo Macpi, di Palazzolo sull’Oglio, nei pressi di Brescia, esordisce sostenendo che “sulla base dell’esperienza del gruppo Macpi, sempre attento allo sviluppo tecnologico di nuovi macchinari automatici per lo stiro industriale e non, sicuramente al momento attuale il focus più importante delle aziende del settore lavanderia resta quello relativo alla massima efficienza e produttività per poter permettere di ridurre i costi e i tempi relativi al personale impiegato nei processi.
Macpi, comprendendo le esigenze del mercato, ha infatti recentemente sviluppato ed installato con successo un nuovo e rivoluzionario macchinario per lo stiro soffiato della camicia in grado di stirare più di 200 camicie/ora con un solo operatore. Il macchinario ha permesso di abbattere drasticamente il numero di addetti impiegato e di automatizzare completamente questo passaggio, anche grazie all’integrazione con sistemi di trasporto una volta finito il processo.
Oltre a ciò l’azienda dispone della gamma di tecnologie più completa sul mercato internazionale potendo fornire alla propria clientela una vasta scelta in grado di soddisfare ogni esigenza, producendo da varie tipologie di tavoli da stiro e caldaie, ai manichini e topper fino ad arrivare ad unità automatiche uniche al mondo, ovviamente senza tralasciare l’aspetto dei consumi energetici che vengono anch’essi ottimizzati in maniera considerevole.
Questo ci permette di avere una visione a 360° sul mercato globale dove anche le differenze culturali richiedono la massima attenzione, nei Paesi anglosassoni ad esempio, aggiunge Cartabbia, lo stiro viene effettuato per lo più con sistemi di pressatura mentre nei restanti Paesi europei è in larga parte apprezzato lo stiro soffiato.
Sicuramente per quanto riguarda i Paesi asiatici il mercato ha ancora grossi margini di espansione, chiaro è che nei Paesi in cui vi è un alto costo della manodopera diventa vitale poter utilizzare macchinari in grado di ottimizzare al massimo le risorse delle lavanderie, dato anche da un’alta competitività che richiede necessariamente un contenimento dei costi per poter consolidare la propria attività.
Ciò che ormai è constatato a livello mondiale è che la lavanderia è sempre più un servizio essenziale ed utilizzato da gran parte della popolazione, soprattutto in prossimità di grandi centri urbani; la generazione dei Millenials è sicuramente più predisposta all’utilizzo intensivo di questo servizio dato dal fatto che molto spesso le esigenze professionali non permettono di conciliare la vita casalinga a quella lavorativa.
Seguendo costantemente e con attenzione ogni sfaccettatura relativa al settore delle lavanderie il Gruppo Macpi, insieme alla consociata Fimas, si pone in una posizione di leadership per quanto riguarda qualità e automatizzazione dei propri macchinari grazie anche all’esperienza internazionale e culturale maturata negli ultimi 60 anni, che unitamente alla grande professionalità dello staff commerciale, tecnico e di R&D garantisce un servizio impeccabile”, conclude Eleonora Cartabbia.
“Producendo macchine che richiedono un investimento da parte del cliente ed essendo nel bel mezzo di una chiusura forzata, non penso purtroppo, almeno nel primo periodo, ad una propensione all’investimento da parte della clientela, l’esperienza mi dice che queste decisioni vengono rinviate in attesa di periodi più floridi”, ci dice, in conclusione, Roland Fleischmann, Responsabile Vendite della Ghidini Benvenuto Srl di San Giuliano Milanese.
E aggiunge, “certo bisogna fare un ragionamento differente in relazione alle attività, gran parte delle piccole realtà hanno sempre avuto difficoltà ad investire, ragionamento diverso, invece, va fatto per realtà più grandi, laddove i proprietari abbiano un maggiore spirito imprenditoriale e si vogliano mettere più facilmente in gioco. Naturalmente, la produzione di macchine per lo stiro delle aziende italiane è conosciuta all’estero come un esempio di affidabilità e professionalità, tanto è vero che la Ghidini esporta per il 70% nei paesi esteri e, vedrà che, nonostante la pandemia abbia un carattere globale, la ripresa delle attività avrà delle specificità e anche la domanda di investimento per ciascuno dei 60 paesi in cui esportiamo, dipenderà, al di là della crisi, dalla cultura imprenditoriale del Paese preso in esame.
Come Ghidini pensiamo di focalizzare l’attenzione, in vista della ripresa, sui prodotti legati allo stiro della camicia, perché il mercato si spinge in questo senso, e abbiamo pensato da un lato, ad una macchina per le piccole realtà il cui costo non è particolarmente elevato, dotata di grande versatilità per cui è possibile facilmente stirare la camicia ma contestualmente anche una giacca, un camice e un cappotto essendo una macchina regolabile in altezza: questa è la nostra MC100 sulla quale abbiamo fatto tutta una serie di migliorie, ma poi puntiamo molto anche sulla nostra MC 300, una macchina specifica per la camicia, pensata per realtà più grandi e più strutturate che gestiscono almeno uno stock da 200 camice al giorno in su”.
In conclusione, tenendo in considerazione i differenti punti di osservazione delle imprese, possiamo già scorgere che nel tessuto sociale, questa crisi determinerà un cambiamento delle abitudini di ciascuno e sarà nella capacità degli operatori coglierne le peculiarità, rispondendo alle nuove esigenze con un’offerta e un profilo appropriato. •
di Marzio Nava Direttore Responsabile
Rivista Detergo Aprile 2020