
In questo reportage affrontiamo la tematica dello stiro in una chiave un po’ diversa. Come sta cambiando lo stiro professionale in relazione ai cambiamenti in corso nella società, nuovi ritmi di vita, nuove abitudini, nuove modalità di svolgimento del lavoro. L’avvento del casual, dell’informalità e degli stili sempre più audaci hanno determinato un cambiamento. Anche l’utilizzo di nuovi tessuti sta generando nuovi bisogni. Non esiste più il rigore di un tempo però eleganza e stile continuano ad andare sempre di pari passo. Sicuramente l’arrivo dei millennials nel mondo del lavoro ha svecchiato lo stile dell’abbigliamento da ufficio, sdoganando abiti un tempo impensabili. C’è sempre un modello a cui ispirarsi e oggi i ragazzi sembrano ispirarsi a Mark Zuckerberg, l’imprenditore più potente del mondo, che ha conquistato il mondo con i suoi social ma anche con il suo outfit
Inauguriamo questo reportage incontrando l’ingegnere Corinna Mapelli, Comproprietaria di Trevil, la quale ci illustra il punto di vista della sua azienda. “Ciò che osserviamo riguarda in gran parte il centro e nord Italia perché è in questa area del Paese che si concentrano le realtà di pulitintura più avanzate e più disponibili al cambiamento. Sottolineo questo aspetto in quanto per noi l’impatto è rilevante se la domanda è di tipo tecnologico e di richiesta di automazione. Dal punto di vista dello stiro il tipo di tessuto impatta fino ad un certo punto, perché i tessuti tecnici, multistrato ecc presentano più criticità per il lavaggio, mentre per lo stiro non ci sono grandi cambiamenti: il trattamento dal cachemire al goretex è sempre il medesimo le uniche variabili sono le quantità di aria e di vapore. Da sempre equipaggiamo i nostri prodotti con caratteristiche per trattare i tessuti delicati ed elasticizzati in modo da evitare le deformazioni.
La differenza la fa il tipo di capo e da questo punto di vista noi abbiamo una domanda stabile, anzi, crescente sulla richiesta dell’automazione per lo stiro camicia, perché c’è un conto economico da far quadrare. Alla lavanderia la camicia non crea grande redditività però è un capo che oltre a permettere di fare grandi numeri consente anche di attrarre altri capi da trattare. Si devono gestire grandi volumi di camice, ciascuna delle quali non porta molto margine; quindi, è necessario sveltire più possibile il trattamento per incrementare i numeri. Per quanto riguarda la giacca strutturata o il pantalone con la piega la domanda è piuttosto bassa. Cosa diversa è il manichino per la giacca che è ancora richiesto perché è utilizzato per tutta la giubbotteria informale. I volumi generali del trattamento stanno ritornando a quelli pre covid in quanto il lavoro è ritornato per lo più in presenza. Un dato rilevante, che riscontriamo soprattutto nelle città, laddove ci sono molti single, è l’aumento dei volumi dei capi informali, come maglietta e polo. Possiamo dire che anche il lavoro della tintoria sta cambiando e sta diventando molto più simile a quello che c’è in altri paesi esteri. “
Abbiamo riscontrato negli ultimi anni un incremento del trattamento di maglie, magliette, polo e quindi tutto l’abbigliamento informale e casual”, ne parliamo con Eleonora Cartabbia, Responsabile Marketing di Macpi. “Proprio in virtù di questa tendenza proponiamo macchinari legati all’informalità. Durante il Covid questo trend, in direzione dell’informalità, si era naturalmente amplificato in quanto le persone erano quasi tutte in smart wor king e quindi il casual era totalizzante. Anche alcune grandi aziende, nostre clienti, del fashion retail avevano creato delle divisioni ad hoc per sviluppare “collezioni comode”. La maglieria rispetto all’abito ha invertito la rotta e la nostra gamma di macchine legate a questo ambito si compone del modello 174, tavolo rettangolare da maglieria con piano inclinato; il manichino 314.40 per lo stiro della maglieria multifunzione, così come il mod. 379.70 che è sempre un manichino che garantisce una maggiore versatilità, tanto è vero che si possono trattare camice e anche capispalle in quanto è regolabile in altezza.
Questi sono tutti i nostri modelli sui quali puntiamo per il trattamento dei capi informali. La camicia continua ad essere un abbigliamento formale che riscontra grande successo in città. Ma oltre alla localizzazione territoriale si evince anche una tendenza anagrafica: i giovani la camicia a casa non la stirano e continua ad essere il capo trainante della lavanderia. Ecco perché i “punti di raccolta” tendono a sfruttare l’effetto volano del prezzo competitivo della camicia. E per questo trattamento ormai il modello 291 è quello più indicato. Anche i capi più ricercati e i tessuti più ricercati o complicati da manutenere come cachemire, seta ecc. notiamo che non si trattano mai in casa e i clienti ricorrono al trattamento in lavanderia.
Passiamo ora a Paolo Fumagalli, Responsabile Commerciale di Pony S.p.A., il quale precisa come, “il ritorno alla socializzazione e alla volontà di condividere del tempo in presenza ha incoraggiato l’interesse per il modo in cui ci vestiamo, ma allo stesso tempo gli stili minimalista e comfort, già in forte espansione prima della pandemia, continuano e continueranno ad affermarsi nei prossimi anni. Questo arriva in un momento in cui la strategia della Commissione Europea è quella di rendere il settore tessile più ecologico e sostenibile, promuovendo e facilitando l’accesso a prodotti di qualità superiore, più durevoli, riparabili e riciclabili, in contrapposizione alla “fast fashion”. Così, si prevede che gli indumenti di più alta manifattura, ma anche più confortevoli e rispettosi del corpo (e della natura), come quelli realizzati in fibre di cotone, tessuti intrecciati e lana, guideranno il mercato tessile nel breve termine. Lo stiro dovrà, come sempre, rendersi partecipe di questi cambiamenti e PONY è pronta per supportare i professionisti del settore con la più ampia gamma di prodotti per soddisfare nel migliore modo ogni necessità: tavoli aspiranti, soffianti e vaporizzanti con piani universali, maxi e collo di bottiglia; manichini universali e tensionati per adattarsi al meglio al lavaggio sia a secco che ad acqua, manichini stiracamicie con la più alta relazione qualità/produttività, sei linee di presse da stiro con la maggiore varietà di piani per ogni esigenza, tavoli e cabine per la smacchiatura, prodotti per la sanificazione a vapore e a ozono e ampia gamma di generatori.
PONY offre inoltre soluzioni pensate per l’ottimizzazione degli spazi ed il massimo risparmio di energia elettrica come, ad esempio le stazioni di finitura con caldaia integrata composte da: manichino capospalla e tavolo di finitura, topper stirapantaloni e tavolo (o pressa) per l’esecuzione delle pieghe. Infine, tutte le macchine di alta tecnologia PONY vengono dotate di PLC TOUCH SCREEN che permettono di avere il controllo totale della macchina, anche da remoto per una maggiore comodità e risparmio di tempo: controllo della produttività, diagnostica, test mode, impostazioni e modifica dei programmi; e accedere ai benefici fiscali delle iniziative Industria 4.0 in Italia. PONY è in grado di assicurare un’evoluzione tecnologica tramite una ricerca assidua di soluzioni innovative. Ricerca, sviluppo del prodotto e nuove proposte all’avanguardia sono il primo obiettivo del team di tecnici altamente qualificati che analizzano le alternative partendo da possibili modifiche di prodotti già esistenti fino all’ideazione di nuovi macchinari.
Dopo la progettazione, le parti strutturali delle macchine vengono realizzate integralmente nei nostri reparti di Carpenteria, Verniciatura e Montaggio, sino alle stazioni di collaudo prima della spedizione. Solo la migliore componentistica pneumatica, elettrica ed elettronica è utilizzata per completare i nostri progetti, a garanzia della massima affidabilità e durata nel tempo. È grazie a questo processo di verticalizzazione dell’intero processo produttivo e quindi il controllo sull’intera filiera produttiva che PONY riesce ad assicurare efficienti soluzioni e alternative all’avanguardia e quindi adattarsi ai nuovi tessuti, nuovi ritmi di vita, nuove abitudini, nuove tendenze del mercato nel minor tempo possibile”.
“Grazie a 50 anni di esperienza nella confezione, intrattenendo quotidiani rapporti con i principali gruppi fashion italiani e internazionali, siamo in grado di conoscere anticipatamente le nuove tendenze della moda e ciò ci permette di progettare con largo anticipo le macchine per le esigenze delle lavanderie”, è quanto afferma Davide Rotondi, Direttore Commerciale della Rotondi Group Srl. “La pandemia ha sicuramente cambiato le abitudini nel vestirsi degli italiani con una moda più casual e informale, anche se per le lavanderie l’abbigliamento formale (camicia, giacca e pantalone) rimane sempre una fetta consistente dei capi da lavare e stirare proprio più complicati e lunghi da processare tra le mura domestiche. Soprattutto per la giacca, la giacca destrutturata in cotone o jersey di lana ha preso il sopravvento sulla classica giacca in lana da abito. Ciò ha portato l’ufficio tecnico Rotondi a rivedere tecnicamente il manichino per giacche, il modello 2060 PLUS si avvale di un nuovo software più flessibile che permette anche una regolazione elettronica della quantità di soffiaggio. La camicia rimane un indumento base imprescindibile e, quindi, i nostri manichini per stiro camicia SR-1000 o SR-3100/V sono tra le macchine più richieste dalle lavanderie.
Il pantalone che va per la maggiore, come per la giacca, è quello casual, in cotone invece che in lana, di conseguenza le lavanderie si orientano verso l’uso dei topper con stiro soffiato come il modello TF/AL ELC+TP-1 che è da sempre la macchina più utilizzata dai confezionisti di pantaloni casual rispetto al basico, lento e manuale tavolo da stiro. Fortunatamente non vedo più un uso massiccio dello smart working, che avrebbe significato per noi costruttori di macchine da stiro e per le lavanderie un serio problema. Si predilige sempre più l’informalità e la comodità. Così che le aziende moda devono forzosamente promuovere un abbigliamento più complicato e costoso in quanto i margini di guadagno sono maggiori su un capo elaborato che su una felpa Immaginiamo una sfilata di moda con sole felpe e tute… sarebbe la dissoluzione della moda e dello stile made in Italy. Sicuramente l’arrivo nel mondo del lavoro dei millenials ha comportato un cambiamento verso nella direzione dell’informalità nel vestirsi. Per alcuni lavori, però, ancora oggi non è possibile presentarsi in ufficio con un abbigliamento casual. Il tempo a disposizione è sempre più ridotto la competitività del mondo del lavoro non gli lascia tempo per stirare in casa. Non dimentichiamo che la fine della pandemia ha riportato a livelli normali le cerimonie che richiedono formalità e gli eventi serali come, teatri, concerti e altri momenti conviviali, contribuendo in modo determinante al ritorno all’abbigliamento formale.
Roland Fleischmann, Sales Manager di Ghidini Srl, sottolinea come “gli avvenimenti degli ultimi anni hanno cambiato, tra le tante cose, anche il settore dello stiro professionale. Home office e smart working oltre ad essere diventati termini di uso comune hanno radicalmente cambiato lo stile di vita delle persone, spingendole verso un abbigliamento più casual e meno formale, e la moda, seguendo la tendenza, ha virato quindi verso l’uso di tessuti più tecnici e meno bisognosi di cure particolari. Tutto questo, oltre al prolungato periodo di stop forzato, ha messo a dura prova la lavanderia standard obbligandola a rivedere spesso il parco macchine o a ridimensionare l’attività.
Oggi, dopo una lenta ripresa, le strade praticabili sono in linea di massima due: la prima, percorsa dalla piccole lavanderie di quartiere, conduce a macchinari più semplici, di facile utilizzo e versatili sui quali anche un operatore meno esperto possa stirare diverse tipologia di capi; la seconda, più di nicchia, conduce a lavanderie che riescono a conciliare grandi numeri e alta qualità e che quindi possono investire in macchinari più complessi e costosi che saranno ammortizzati da una produzione continua. Da un lato abbiamo quindi una richiesta di tavoli spesso con diverse funzioni in modo da ottimizzare su un’unica macchina più modalità di stiro; dall’altra i manichini specifici per camicie o capispalla che restano comunque i capi di vestiario che non si può fare a mano di portare in lavanderia”.
Ci spostiamo nel nord est e in particolare a Rossano Veneto nel vicentino per interloquire con Michele Battistella, Direttore Commerciale dell’omonima azienda. “Negli ultimi anni, il mondo del lavoro e delle abitudini quotidiane sta subendo profondi cambiamenti, e questo sta influenzando anche il settore dello stiro professionale. Il passaggio da un abbigliamento formale a un abbigliamento più casual e informale ha portato a una diversa concezione dello stiro, con esigenze diverse da parte dei consumatori. In particolare, la moda attuale si concentra sempre di più su tessuti meno rigidi e più morbidi, che richiedono un trattamento specifico. Inoltre, gli stili sempre più audaci e l’informalità dell’abbigliamento stanno spingendo i consumatori a cercare un’alternativa alla tradizionale camicia stirata con cura. Questo cambiamento non è solo dettato dalle tendenze di moda, ma anche dal modo in cui la società sta evolvendo. Il lavoro da remoto, per esempio, sta cambiando la concezione dell’abbigliamento professionale. Molti lavoratori ora optano per un abbigliamento più comodo e informale, e questo comporta la necessità di una maggiore flessibilità nell’offerta di servizi di stiro professionale.
Questa varietà nell’offerta dell’abbigliamento ha spinto chi offre il servizio di lavanderia è quello di dotarsi di macchinari “flessibili” in grado di abbinare velocità di stiro e adattamento a tutti i generi di abbigliamento. Nel catalogo BATTISTELLA infatti, sotto la sezione “macchine in dustriali” sono presenti tutta una serie di manichini stira camice, stira giacche e stira pantaloni, in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di vestito, di tessuto e di taglia. Altro aspetto molto importante nel mondo moderno, è quello della sostenibilità economico/ambientale: I prodotti BATTISTELLA sono dotati delle più moderne tecnologie di risparmio energetico, le quali permettono anche un risparmio in materia economica. In definitiva, come per tutti i settori, il punto focale per le lavanderie è quello di seguire in modo istantaneo le richieste del mercato onde evitare di essere tagliati fuori”.
Concludiamo con Angela Barbanti, Amministratrice di Barbanti Srl di Mirandola in provincia di Modena, la quale afferma che, “se è vero che l’arrivo dei millenials nel mondo del lavoro ha svecchiato lo stile di abbigliamento, eliminando dettagli e accessori come ad es. cravatte, gemelli ecc. è anche corretto affermare che i capi iconici distintivi per eleganza e classe sono comunque rimasti gli stessi, se pensiamo a giacche, camicie, e abiti. Negli ultimi anni, una sensibilizzazione sempre maggiore alla sostenibilità e alla salute del pianeta, ha spinto la moda a ritornare su tessuti naturali e green protagonisti di abiti più costosi ma anche più duraturi rispetto ai capi della fast fashion. Con queste premesse, la lavanderia può assumere un ruolo sempre più importante. Clienti maggiormente responsabilizzati preferiranno un capo di qualità e duraturo che, se lavato e stirato con qualità, in tempi stretti e al giusto prezzo potrà essere rindossato molte volte. Una comodità e un aiuto difficile da rinunciare.
Il segreto per una lavanderia che si rivolge al futuro è quindi l’ottimizzazione. Barbanti lavora da anni per migliorare di continuo questo obiettivo. Saranno fondamentali gli investimenti in macchine da stiro capaci di migliorare prestazioni e il lavoro del personale. Le nostre tecnologie permettono di avere un parco macchine altamente affidabile e in grado di ottenere un’ottima qualità di stiro ed elevata produttività, sono ideali per il finissaggio sia dal dry cleaning che indispensabili dopo il wet cleaning. I nuovi sistemi di risparmio energetico, inoltre, ottimizzano le risorse e consentono di pagare solo ciò che si consuma e l’interconnessione alla piattaforma “CB smart” aiuta il controllo totale di tutto il ciclo stiro in modo da incrementare efficienza e guadagni. In un momento particolare come quello che stiamo vivendo, in tutto questo caos esterno e nel delirio di un Mondo dominato dall’incertezza, una cosa è sicura: una lavanderia, se ben organizzata ed attrezzata, è in grado di offrire un servizio che potenzialmente diverrà sempre più fondamentale nella società futura”, conclude Angela Barbanti. •
di Marzio Nava
Rivista DETERGO # Aprile 2023