REPORTAGE – Aziende chimiche in lavanderia, è possibile fare di più con meno?

0
74

Si chiama green chemistry ma la potremmo declinare anche con il termine bioeconomia. Anche per la commissione europea (Chemical strategy) è parte integrante dell’impegno comunitario nella nuova agenda per la transizione ecologica. Per molti decenni le aziende chimiche sono sempre state viste in modo sospettoso fino alla diffidenza dall’opinione pubblica. Oggi molti progressi da questo punto di vista sono stati compiuti. Cosa vuol dire essere ecocompatibili per le aziende che producono detergenza? Essere green comporta un innalzamento dei costi di produzione che si riflette in un aumento dei prezzi per il consumatore finale? Oltre ad un’innovazione di prodotto c’è anche un’innovazione di processo? Nelle aziende quanto è sentita la necessità di nuove figure professionali e qualificate per poter affrontare le nuove esigenze del mercato? Ci sono o ci saranno degli investimenti in questa direzione? Una serie di domande che hanno l’obiettivo di sviscerare e mettere in luce gli sforzi che le aziende stanno mettendo in campo per uniformarsi ai regolamenti extranazionali e territoriali

Iniziamo questo approfondimento confrontandoci con Ruggero Sammarco, Technical and Business Development Supervisor di Christeyns Italia S.p.A., il quale sottolinea come, l’azienda abbia basato la sua fortuna degli ultimi otto anni investendo sul green. Che cosa intendiamo per green? “Investire dal punto di vista tecnico e delle risorse professionali seguendo le indicazioni dei legislatori comunitari. L’Unione europea oltre ad occuparsi delle normative comunitarie su Ecolabel nel recente passato ha costituito, un pool di esperti per dare un’organicità alle specifiche tecniche green dei prodotti che avrebbero dovuto costituire necessariamente il futuro della detergenza industriale (ma anche domestica). Ad un certo punto ci si è resi conto che non era possibile proseguire con le vecchie logiche della chimica industriale, in base alle quali con 4 o 5 materie prime si poteva lavare con ottimi risultati causando però danni ambientali rilevanti.

Le aziende della detergenza negli anni hanno fatto molti passi in avanti, certo, la spinta del legislatore è stata essenziale nel procedere con la modernizzazione della gamma delle materie prime nella direzione della buona efficacia a basso impatto ambientale. Christeyns ha iniziato ad operare in questa direzione da almeno 8 anni costituendo una grande novità nel settore ed andando alla ricerca delle formulazioni che potessero essere utilizzate anche in ambito industriale. Nasce così un’esigenza tecnica di un personale altamente qualificato che potesse procedere allo studio delle nuove formulazioni. Le nuove materie prime necessitavano altri coadiuvanti per essere altrettanto stabili e soprattutto altrettanto efficienti ed efficaci rispetto alle materie prime precedenti. Nei primi anni le nuove formulazioni non erano altrettanto efficaci e per altro avevano costi più alti. La ricerca ha continuato a lavorare anche durante l’impazzimento dei costi degli ultimi 18 mesi e, oggi, che si intravede una riduzione globale dei costi, si potrà darà nuova linfa e nuovo slancio allo sviluppo dei prodotti green.

Christeyns aveva già consolidato una gamma di prodotti nuovi, senza innalzamenti significativi dei prezzi e con un’efficacia di risultato che arrivava già quasi al 90% rispetto alla chimica industriale precedente. Oltre alle professionalità tecniche era necessaria anche la certificazione ma anche nuove figure professionali di tecnici di applicazione che sapessero maneggiare queste nuove formulazioni. Christeyns ha investito sulle risorse umane creando un circuito virtuoso tra vecchie professionalità e necessariamente nuove figure che supportassero la transizione al green. Il mercato sta acquisendo lentamente questa consapevolezza che comporta inevitabilmente un innalzamento del prezzo finale dei prodotti; non è stato facile in un contesto di innalzamento dei costi delle materie prime e dei costi energetici ma ora auspichiamo che la situazione si stabilizzi e che la transizione continui”, conclude Sammarco.

Per Ecolab parliamo con Daniela Banfi, Country Sales Manager Italia-Grecia, la quale sottolinea come un’azienda come Ecolab, leader mondiale nelle soluzioni di igiene e pulizia per differenti settori del mercato (dalle lavanderie industriali agli hotel, ai ristoranti , alle strutture sanitarie, all’industria alimentare e delle bevande, agli impianti di produzione e alle centrali elettriche) aiuta i clienti a perseguire i propri obiettivi di business e crescita proteggendo al tempo stesso le persone e le risorse essenziali per la vita. “In Ecolab vogliamo offrire soluzioni performanti da un punto di vista tecnico, che diano maggiore efficienza nella produttività, e al tempo stesso siano rispettose per l’ambiente, creando programmi “ad hoc” prima focalizzati nel ridurre i consumi, e in un secondo tempo nel recuperare acqua ed energia utilizzate nei processi produttivi in cui Ecolab entra in gioco come partner.

Si va ben oltre la chimica necessaria per la detergenza. Lavorare con Ecolab oggi in una lavanderia industriale vuol dire sviluppare, in base alle esigenze della lavanderia, differenti progetti con focus su lavaggio e qualità dei tessuti consegnati ai clienti finali, rispetto delle normative più stringenti in ambito di certificazioni ecologiche e normative sui biocidi, implementazione di sistemi di riciclo di acqua e recupero di calore, implementazione di prodotti programmi, a bassa temperatura con una chimica che possa consentire di ridurre i livelli di COD e carbon footprint sul sistema effluenti/ acque di scarico.” Come si può ottenere di più risparmiando le risorse che riteniamo vitali come acqua ed energia e attivando programmi che consentano di ridurre anche il chimico usato (liquidi anzichè polveri, nuovi detergenti con maggiore risciaquabilità e quindi che consentendo di usare meno acqua anche nei risciacqui, etc)?

Grazie al continuo investimento nell’innovazione e nella ricerca, alla continua formazione di specialisti che Ecolab porta avanti, attraverso un interscambio di conoscenze e competenze tra i centri di eccellenza e ricerca e sviluppo di chimici, sistemi di digitali di monitoraggio dati, creazione e produzione di impianti di recupero calore e reciclo di acqua che Ecolab ha in Europa e in America. Ci dobbiamo muovere inoltre all’interno di una cornice normativa in continua evoluzione sul mercato Europeo, per quanto riguarda l’utilizzo di specifici componenti chimici utilizzati anche nella formulazione dei detergenti professionali: dalla progressiva eliminazione delle microplastiche e degli attivi PFAS (perfluorinated alkylated substances) sostanze usate per dare olio e idrorepellenza ai materiali e estremamente tossiche per l’ambiente in quanto persistenti e capaci di dare bioaccumulo, quindi riconosciute potenzialmente pericolose per ecosistema e la salute umana.

Lo stesso vale per le limitazioni nell’uso di specifici agenti allergeni come componenti dell fragranze, e la limitazione dell’utilizzo di attivi ad azione biocida, che devono essere stati già registrati nei paesi di commercializzazione secondo le indicazioni del regolamento europeo sui biocidi. Ecolab ha continuato ad investire dismettendo vecchie formulazioni di detergenti, per nuovi più sostenibili, con maggiore flessibilità di azione all’interno del sistema di lavaggio, offrendo sistemi che possono lavare dai 40 ai 60°C, con programmi multi-componenti che possano essere modulati a seconda delle esigenze. In questo quadro molto complesso Ecolab si è impegnata nello sviluppare soluzioni integrate che definiamo complete, ovvero a 360°, per le lavanderie industriali e non solo, in cui il programma o prodotto chimico è solo una minima parte.

Si può amplificare un risparmio di consumo di acqua fresca ottimizzando l’utilizzo dell’acqua di processo. Si può ottimizzare il consumo energetico non solo lavando a bassa temperatura ma anche usando altri sistemi di recupero di energia. Si può ottimizzare l’impatto sugli effluenti controllando meglio il livello di COD totale e andando a ridurre il carbon footprint. Come? Per fare ciò abbiamo messo a punto nuove squadre di persone specializzate con competenze specifiche per le differenti richieste e soluzioni da adottare. Perchè oggi più di ieri, saper combinare la conoscenza del programma di lavaggio con altre necessità che le lavanderie devono e vogliono sviluppare è essenziale e per farlo le giuste competenze integrate messe a disposizione da un partner possono fare la differenza. Conoscenza e affidabilità per proteggere insieme il futuro.

Cosa vuol dire essere ecocompatibili per le aziende che producono detergenza? Come attori del professional cleaning, in ÈCOSÌ, mettiamo le nostre competenze a disposizione delle lavanderie per la gestione e il controllo dell’impatto ambientale. Il Responsabile di Divisione Laundry ÈCOSÌ, Antonio Ciccarella, pone l’attenzione sull’urgenza di attuare uno sforzo collettivo per ripensare l’utilizzo dell’acqua con soluzioni sostenibili e di risparmio idrico. Quali sono concretamente gli aspetti in cui è possibile essere green? “Siamo produttori di detergenti e disinfettanti, leader nella progettazione di sistemi per l’igiene e la sanificazione e concretizziamo la nostra attenzione lungo l’intero ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment, LCA). Da oltre 10 anni, forniamo una gamma di referenze con etichetta ambientale Ecolabel, come l’intero sistema Elba Multicomponente per lavanderie, composto da Elba, Alkes, Texel e Opera.

Offriamo, in alternativa, Cenere e Batuffolo: prodotti certificati ICEA derivanti da materie prime di origine 100% vegetale e con oli essenziali certificati Biologici. Con lo scopo di proporre un servizio a 360° per il cliente, abbiamo sviluppato Wos+, un sistema per il recupero delle acque di lavaggio. I test effettuati hanno dimostrato un recupero del 62% dell’acqua che viene poi riutilizzata nei cicli successivi, una riduzione nel quantitativo di detergente in soluzione e un minor consumo energetico, poiché non sarà necessario scaldare nuovamente l’acqua di recupero. Seguiamo l’intero processo di lavaggio, partendo dalla formulazione del prodotto, passando per l’installazione degli impianti, l’assistenza e il controllo periodico dei dosaggi, fino ad arrivare al riutilizzo dell’acqua e al monitoraggio costante dell’impatto ambientale. Dimostriamo da anni che una lavanderia sostenibile è attuabile.”

“I fenomeni meteorologici estremi che hanno interessato l’Italia e molti altri paesi durante questi ultimi mesi hanno focalizzato l’attenzione di tutti sui cambiamenti climatici in corso: appare ormai acclarato che questi dipendano anche dall’azione dell’uomo sull’ambiente”, sottolinea Marco Vaccari, co-titolare della Surfchimica e responsabile Export e Ricerca. “Indubbiamente negli anni passati molte industrie chimiche hanno negativamente contribuito in questa direzione, ma or mai la situazione è drasticamente cambiata. La nostra azienda produce detergenza industriale e si è trovata a doversi misurare con questa realtà: ma, anziché attendere l’imposizione di normative via via più restrittive, abbiamo preferito giocare d’anticipo. Da anni ormai selezioniamo materie prime che permettano la formulazione di prodotti biodegradabili almeno al 90% ed ora, con la linea NAT, utilizziamo estratti vegetali ed i tensioattivi non superano mai il 5% del totale.

Come è stato riconosciuto dal Regolamento CEE 1907/2006 (Reach), questa gamma di prodotti non è considerata pericolosa e non è pertanto prevista la redazione della scheda di sicurezza. Il conseguimento di questi risultati è sicuramente stato ottenuto tramite un cospicuo investimento iniziale, ma questo si può considerare assorbito dal risparmio tangibile nei costi di smaltimento post-lavorazione. E in più, il costo del prodotto finito è assolutamente in linea con quello dei comuni detergenti ad uso professionale. Senza dimenticare che l’utilizzo di prodotti totalmente biodegradabili e certificati quali anallergici, giova alla salubrità dell’ambiente di lavoro e alla salute dei lavoratori che ivi operano”.

Come vengono viste le aziende chimiche del settore lavanderia? Ne parliamo con Francesca Iannone, Responsabile laboratorio chimico ricerca e sviluppo di Montega Chemical Solution. “Negli ultimi anni sono stati fatti progressi straordinari in quanto abbiamo investito nell’ecosostenibilità e nella ricerca di materie prime green, con schede di sicurezza sempre più trasparenti e puntuali, profumi anallergici, certificazioni ad hoc. Che cosa c’è dietro al fatidico bollino in cui c’è scritto prodotto certificato? Dietro questo bollino di garanzia c’è la scelta di materie prime specifiche e un processo di produzione oculato e regolamentato. Tutto ciò può comportare un incremento dei prezzi ma comporta anche un utilizzo di temperatura di lavaggio inferiore, con una riduzione dei costi energetici ma anche un dosaggio inferiore del detergente: alla fine di tutto c’è un risparmio.

Montega Chemical Solution oltre alla linea Green ha messo a punto una linea di prodotti – a seguito dell’impazzimento dei prezzi energetici dell’anno scorso – che abbiamo chiamato Rapid Dry, i cui prodotti vengono utilizzati nell’ultimo ciclo di lavaggio e che permettono una consistente riduzione del tempo di asciugatura. Ormai, possiamo dire che i prodotti green coprono una vastissima gamma delle linee di Montega. Quali prospettive intravedete? Il percorso verso la compatibilità ambientale è un percorso irreversibile e ormai alcuni prodotti sono creati ad hoc sulla base di specifiche esigenze della clientela e del mercato.

Il nostro supporto al cliente è totale sui metodi di lavaggio: basse temperature, l’efficacia dei prodotti su determinate macchie e, soprattutto, rispetto del tessuto e risparmio energetico del processo di lavaggio ma anche, come abbiamo visto, di quello di asciugatura. Montega Chemical Solution ha focalizzato l’attenzione al risparmio di tempo, infatti, con il Rapid Dry abbiamo ottenuto un risparmio dei tempi di asciugatura del 25%. Questo risparmio è frutto di prove e test su una moltitudine di tipi di tessuti e tipologie di macchinari diversi, fino al raggiungimento delle lavacontinue”.

Allegrini S.p.A., azienda italiana produttrice di detergenti professionali e cosmetici per l’hotellerie, si è affermata come leader nel settore attraverso un impegno costante per ridurre al minimo l’impatto ambientale e mantenere standard qualitativi elevati. “Le linee strategiche d’azione sono accomunate da un unico obiettivo, creare valore economico sostenibile, ci dice Vincenzo Magni, Sales Manager Business Unit Detergenza. Tanti quindi gli obiettivi da raggiungere, ma numerose anche le attività già intraprese. Riguardo l’impatto sull’ambiente, nel 2022, presso lo stabilimento produttivo di Grassobbio (Bg) è stato collaudato un impianto di refrigerazione in grado di garantire la rimessa in circolo delle acque di raffreddamento.

Grazie alla messa a punto di questo progetto sarà possibile recuperare il 75% dell’acqua da refluo e l’80% delle acque di raffreddamento. Per Allegrini è importante che il percorso verso la creazione di valore sostenibile sia condiviso anche dai fornitori, per questo è stato implementato un sistema di valutazione secondo i criteri ESG, al fine di integrare i fattori ambientali, sociali e della governance d’impresa nei criteri di selezione dei partner. Tra le soluzioni green per la detergenza spicca TopFormula+, una gamma di detergenti super concentrati che, grazie ad un Metodo appositamente studiato ed ai sistemi di dosaggio e diluizione professionali, consentono una riduzione degli sprechi di prodotto, ma soprattutto un saving sugli imballi (rispetto ai flaconi monouso) che dispiega effetti positivi anche sulle movimentazioni logistiche.

Evidenza di ciò viene fornita dallo studio LCA che Allegrini ha condotto paragonando 3 referenze di prodotto pronto all’uso con le stesse referenze in versione concentrata. Il risultato? Un impatto ambientale nettamente inferiore dei prodotti concentrati rispetto a quelli pronti all’uso. Per ogni 1000 litri di prodotto con la versione concentrata si risparmia così l’86,4% di emissioni di CO2 rispetto al pronto uso nella referenza vetri, il 91,5% per lo sgrassatore e il 92,8% per il multiuso. Tra le ultime iniziative, lo sviluppo di un sistema di lavaggio certificato Ecolabel dedicato alle lavanderie professionali.

La creazione di questo nuovo progetto testimonia il continuo l’impegno dell’azienda nel ridurre l’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti. Grazie a processi produttivi eco-compatibili, ingredienti di provenienza responsabile, innovazioni di prodotto e conformità agli standard internazionali, Allegrini sta dimostrando che la tutela dell’ambiente e l’offerta di prodotti d’eccellente qualità possono andare di pari passo”. •

di Marzio Nava
DETERGO Magazine # Ottobre 2023