Con questo numero della nostra rubrica iniziamo a parlarvi di gestione operativa di impresa. Siamo infatti convinti che in condizioni di grande incertezza e turbolenza come quelle attuali non basti più essere aggiornati sulle novità in materia fiscale e del lavoro sulle quali comunque continueremo ad informarvi, ma che sia importante anche imparare di nuovi semplici strumenti di lavoro che ci aiutino a selezionare al meglio gli obbiettivi strategici e a mettere a punto gli aggiustamenti di rotta per raggiungerli.

Per questo motivo, d’accordo con la redazione della rivista, abbiamo deciso di pubblicare una serie di articoli su temi di gestione operativa che speriamo possano rappresentare per voi, imprenditori spesso sommersi dalle emergenze del quotidiano, un momento di breve riflessione ed uno spunto per fare dei piani di sviluppo o, come amiamo dire, per fare diventare reale, per fare accadere, il vostro sogno imprenditoriale. La nuova rubrica si chiamerà “Pillole di Futuro”. Speriamo che vi interessi e che ci farete avere le vostre osservazioni e suggerimenti all’indirizzo e-mail che troverete in fondo all’articolo

Questo il percorso in cui vorremmo accompagnarvi con la serie di articoli. Lo chiameremo Percorso Crescere.
Dove siamo oggi? Quali sono i bisogni a medio lungo termine dell’imprenditore, piccolo o grande che sia, quali le sue domande?
La dimensione economico-finanziaria è importante ma non è l’unica prospettiva in base alla quale programmare il futuro. Occorre una visione secondo diverse prospettive. Ce ne sono almeno altre tre. Ne parleremo più avanti. Perché l’utile di fine anno non è mai pari ad un aumento dei soldi in cassa? Vedremo le determinanti della cassa e degli utili. Ma non basta: ogni azienda ha un modello imprenditoriale, ma siamo sicuri di conoscerlo in dettaglio? E i nostri collaboratori più fidati lo conoscono? Vedremo insieme uno schema di analisi, semplice ed intuitivo per capirlo meglio. Dopo averlo visto avremo capito come funzioniamo.

Ma in particolare, come gestiamo la marginalità sulle nostre vendite? Perché guadagniamo (o perdiamo)? Le formule “magiche”: ROS, TOCI, ROI, Leverage. Niente di così complicato! Per stare tranquilli basta curare utili e cassa? La risposta è NO Le altre prospettive da non dimenticare. L’impresa è come un albero. Un albero strategico. Una citazione dotta da non dimenticare: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Seneca era un saggio e ci invita a fare il punto nave, a stabilire una rotta e a tenerla sotto controllo. Se no siamo in balia dei venti e delle correnti! Un imprenditore, soprattutto in tempi complessi e pieni di sorprese come quelli degli ultimi anni, deve sapere gestire il timone e non farsi sopraffare dalle piccole-grandi emergenze di tutti i giorni.

Ma come faccio? Sempre lui, Seneca, diceva anche che “Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele”. Sì, anche per condurre un’impresa verso obbiettivi importanti occorre orientare le vele. Esiste un metodo e non è nemmeno tanto difficile. È un modo per mettere le cose in ordine, definire obbiettivi, capire cosa fare per raggiungerli e come si può delegare ai collaboratori le cose da fare. Non possiamo fare tutto noi! Bene, qui arrivati abbiamo una mappa strategica, un bel disegno e obbiettivi che sappiamo di poter raggiungere. Ma servono soldi e ce ne sono pochi. I miracoli e l’impossibile sono rubriche diverse, ma noi possiamo raccontarvi qualcosa sui Facilitatori di Crescita.

Non sono le cose esoteriche di cui tanti Guru del web parlano. Molto più semplicemente si tratta di provvedimenti di legge, agevolazioni, operazioni societarie descritte dal codice civile, spesso esenti da imposte, strumenti di finanza innovativa offerti dalla rete, bonus sul costo del lavoro. E molto altro. Tanti di voi probabilmente li utilizzano già, altri ne hanno sentito parlare ma pensano che siano solo per le grandi aziende, mentre alcuni non ne hanno nemmeno sentito parlare. Ciò che però li fa diventare Facilitatori di Crescita è il modo in cui li utilizziamo.

Avendo ben chiaro un progetto di crescita o di trasformazione, diversi Facilitatori possono essere combinati fra loro per aiutare l’azienda a sostenere un ambizioso processo di crescita, una sua riorganizzazione, un passaggio generazionale, l’ingresso o l’espansione sui mercati esteri, la digitalizzazione o l’introduzione dell’AI. L’acronimo è molto di moda, ma in parole povere è l’Intelligenza Artificiale. Fatto insieme a voi questo percorso, speriamo di avere ricevuto quesiti, osservazioni, critiche, segnalazioni di problemi particolari. Ci aiuteranno a conoscere ancora di più il vostro settore così da potervi aiutare nella progettazione del vostro progetto di crescita.

Fatta questa doverosa premessa, torniamo all’inizio e quindi… Dove siamo? Come potrete certamente immaginare, nella nostra attività di consulenti incontriamo moltissimi imprenditori e quando chiacchierando del più e del meno, parlando della vita del giorno d’oggi, non ce n’è uno che non osservi quanto sono cambiate le cose negli ultimi anni. Riflettendoci, i cambiamenti non sono arrivati con il Covid e il conflitto in Ucraina, ma li avevamo anche prima. La sempre maggiore pressione delle aziende cinesi, un sistema di distribu- zione logistica che Amazon ha rivoluzionato, le prime carenze di materie prime, una globalizzazione e una progressione tecnologica e informatica che hanno ammazzato interi settori (chi si ricorda delle Kodak Instamatic?). Si potrebbe andare avanti a lungo con l’elenco.

E quindi? Beh, la PMI italiana si è trovata in poco tempo a passare da una relativa stabilità, in cui si sapeva chi era il concorrente, i tassi di interesse erano sempre quelli, prodotti e servizi venivano sempre migliorati ma erano pochi quelli che tiravano fuori in coniglio dal cappello promuovendo cose rivoluzionarie, ad un contesto che definire di turbolenza ambientale è una descrizione forse minimalista. Prima fare competizione era come la famosa gara di canottaggio fra le università di Oxford e Cambridge. Un calmo Tamigi, le barche tutte uguali, senza motore, tutte con 8 vogatori e un timoniere, una linea di partenza, uno sparo che dice quando partire e una linea del traguardo ben riconoscibile. Vince il più forte e attento. Ma oggi? La competizione di oggi è ben più complessa.

Le variabili sono aumentate, le regole non sono uguali per tutti, alcune norme dirigistiche appesantiscono oltremodo la PMI italiana, la rivoluzione della logistica e le conquiste della tecnologia fanno entrare nel mercato concorrenti nuovi di cui non avevamo mai sentito parlare e che magari operavano in settori totalmente diversi. Chi cinque anni fa avrebbe immaginato di comprare un’auto su un sito, senza averla mai toccata prima? Gli effetti di tutta questa turbolenza: incertezza, ansia da cambiamento, idee poco chiare, procrastinazione delle decisioni importanti, disorientamento, non investo …

Maliziosamente, quando ci sentiamo raccontare quanto è cambiato il mondo, concordiamo e facciamo una domanda: E la tua azienda come è cambiata? E qui, per chi ha voglia di parlarne, il più delle volte iniziano i mille distinguo. – Per noi è diverso – Non ho tempo per fare piani a lungo termine, devo star dietro a mille cose – Abbiamo sempre fatto così ed è andata sempre bene – I miei collaboratori non capiscono nulla – Non guadagniamo niente ma è impossibile cambiare in poco tempo.

Ma ci sono anche dei dubbi più profondi: Cosa farò quando non potrò più lavorare? L’azienda che ho creato dal nulla ha valore se non ci sono io? Non ci sarà mai nessuno che la vorrà comprare. Ai miei figli non interessa. Ho dei sogni, ma resteranno tali. Cari lettori, per il momento ci fermiamo qui. Il percorso proseguirà nei prossimi numeri. Speriamo che vogliate seguirci. •

E non dimenticate di farci avere le vostre osservazioni, chiarimenti o richieste di delucidazioni a: roberto.diaferia@studiodiaferia.com Vi risponderemo volentieri

di by
ROBERTO DIAFERIA
roberto.diaferia@studiodiaferia.com – www.studiodiaferia.com

Rivista DETERGO # Aprile 2023