“ASK, IF YOU DON’T KNOW”
Eng. Vittorio Cianci and his Staff are on hand to answer all your questions sent via email to the addresses indicated below.
(Clear answers to complex problems)
• Questions regarding technical problems related to the materials, defectiveness, toxicity, complaints, advance info on materials and care problems, textile chemistry applied to cleaning
• Questions concerning disputes
• General information
• Textile care and industrial chemistry issues affecting washing
THE EXPERT’S ANSWER
Questions should be sent to info@deterg.eu or lart@lartessile.it. The most interesting questions and related answer will be published
ANSWERS TO QUESTIONS WE RECEIVED
What does biodegradability mean?
The basic points surrounding biodegradability can be summarized as follows:
1) Primary aerobic biodegradability
«Primary biodegradation» is the structural modification (transformation) of a surfactant by micro-organisms that cause it to lose its surface-active properties due to the degradation of the parent substance and the consequent loss of the surface-active property…” (EC Reg. 648/2004 – Art 2.7). “Pass criterion for primary biodegradability shall be a level of at least 80%…” (EC Reg. 648/2004 – Annex II)
2) Ultimate aerobic biodegradability (mineralization)
“Ultimate aerobic biodegradation” means the level of biodegradation achieved when the surfactant is totally used by micro-organisms in the presence of oxygen, resulting in its breakdown to carbon dioxide, water and mineral salts of any other elements present (mineralization)…” (EC Reg. 648/04 – Art. 2.8)
“The biodegradability of surfactants in detergents is considered satisfactory if the level of total biodegradability (mineralization) measured… is at least 60% within twenty-eight days…” (EC Reg.648/04 – Annex III)
3) Anaerobic biodegradability
Decisions of the Ecolabel Commission with regard to awarding of the Ecolabel brand to various detergent products under consideration require that:
“Each surfactant used in the product shall be biodegradable under anaerobic conditions. …ultimate degradability under anaerobic conditions shall be at least 60%.” (Decision of the Ecolabel Commission on 23/03/2005 N. 2b).
Therefore, the anaerobic biodegradability of surfactants is not required for conventional products, but only for those seeking certification based on Ecolabel standards or other standards that rely on compliance with Ecolabel criteria.
What concentrations of iron in wash water can cause serious problems?
The presence of iron in water produces “catalytic damage” to fabrics during the bleaching phase (chlorine or oxygen). This means that the cellulose in the fiber is transformed into water-soluble oxycellulose
The presence of iron causes:
- weight loss
- yellowing
- pin holes
- loss of fiber strength.
The maximum iron content in water to avoid catalytic damage is 0.1 mg/liter.
Higher amounts cause irreparable damage to fabrics after several washes (2-3 washes).
Questions received
– Degree of polymerization and number of washes that can be carried out using hypochlorite bleach
– American care labeling
– When working with leather inserts in light-colored dry-clean only garments, what is the best solvent to use to avoid color running or bleeding
– How can color bleeding be avoided when water-washing light-colored jeans with a leather label.
“SE NON SAI DOMANDA”
L’Ing. Vittorio Cianci e il suo Staff di collaboratori saranno a vostra disposizione per rispondere a tutte le domande che invierete via e-mail agli indirizzi indicati(Risposte chiare a problemi complessi)
• Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità, alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali, alle problematiche di manutenzione e alla chimica tessile del lavaggio
• Domande riguardanti le controversie
• Informazioni generali e altre informazioni
• Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio
L’ESPERTO RISPONDE – I quesiti vanno inviati a e-mail: info@detergo.eu oppure a e-mail: lart@lartessile.it Le domande più interessanti saranno pubblicate con relativa risposta
RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE
Che cosa si intende per biodegradabilità?
Per quanto riguarda la biodegrabilità possiamo sintetizzare il discorso in questo modo:
1) Biodegradabilità aerobica primaria
La «biodegradazione primaria» è la modifica strutturale (trasformazione) di un tensioattivo da parte di microrganismi che ne provocano la perdita delle proprietà tensioattive a causa della degradazione della sostanza madre e la conseguente perdita della proprietà tensioattiva…” (Reg. Cee 648/2004 – Art 2,7). “La biodegradabilità primaria si considera soddisfacente a un livello minimo dell’80%… “ (Reg. CE 648/2004 – Allegato II)
2) Biodegradabilità aerobica completa (mineralizzazione)
“Biodegradabilità aerobica completa: il livello di biodegradazione ottenuto quando un tensioattivo viene eliminato completamente dai microrganismi in presenza di ossigeno che ne provocano la scomposizione in biossido di carbonio, acqua e sali minerali di qualsiasi altro elemento presente (mineralizzazione)…” (Reg. CEE 648/04 – Art. 2, 8 ). “La biodegradabilità dei tensioattivi nei detergenti si considera soddisfacente se il livello di biodegradabilità totale (mineralizzazione) misurato … è almeno del 60% entro un termine di ventotto giorni…” (Reg. CEE 648/04 – Allegato III)
3) Biodegradabilità anaerobica
Le decisioni della Commissione Ecolabel riferite alla concessione del marchio Ecolabel per i diversi prodotti di detergenza considerati stabilisce che: “Tutte le sostanze tensioattive utilizzate nel prodotto devono essere biodegradabili in condizioni anaerobiche. … la degradabilità finale in condizioni anaerobiche deve essere almeno del 60%.” (Decisione della Commissione Ecolabel del 23/03/2005 N. 2b).
Dunque la Biodegradabilitàanaerobica dei tensioattivi non è richiesta per prodotti convenzionali, ma solo per quelli che intendono certificarsi secondo lo standard Ecolabel o altri standard che fanno comunque riferimento ai criteri Ecolabel.
Quali sono le concentrazioni di ferro nelle acque di lavaggio che possono dar luogo a gravi inconvenienti?
La presenza di ferro nell’acqua produce “danno catalitico” al tessuto durante la fase di candeggio (cloro od ossigeno). In tal modo, la cellulosa della fibra si trasforma in ossicellulosa solubile in acqua. Questa presenza di ferro provoca:
- perdita di peso
- ingiallimento
- buchi
- perdita di resistenza.
La dose massima di ferro nell’acqua per evitare danni catalitici è di 0,1 mg/litro.
Dosi superiori producono dopo pochi lavaggi (2-3 lavaggi) danni irreparabili sui tessuti.
Domande pervenute
– Grado di polimerizzazione e numero di lavaggi eseguibili utilizzando l’ipoclorito
– Etichettatura americana di manutenzione
– Nel caso di inserti in pelle su indumenti chiari lavabili solo a secco qual è il solvente più idoneo per evitare scariche di colore?
– Nel caso di jeans chiari con etichetta in pelle lavabili in acqua come si può evitare la scarica di colore da parte dell’etichetta