“Pillole” sui requisiti in materia di salvaguardia della salute
Tra le tante sfide che vede il settore tessile protagonista, in questi ultimi anni assume una importanza sempre maggiore il tema legato al rispetto dei requisiti normativi per la salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente. Le aziende devono così acquisire competenze nuove per conoscere a fondo gli aspetti chimici che sottostanno ai propri processi produttivi ed investire in controlli analitici per garantire il rispetto dei requisiti di vendita…
Non solo, una forte spinta arriva anche da parte dell’opinione pubblica, sempre più attenta e sensibile agli aspetti di ecosostenibilità.
Pillola 1: prossimi sviluppi sul regolamento europeo REACH
Nonilfenoli e Nonilfenolietossilati, proposta di restrizione REACH
L’allegato XVII del Reach potrebbe a breve includere una nuova restrizione su NP e NPEO, nonilfenoli e nonilfenolietossilati. La presenza di questi prodotti, con ottime proprietà detergenti, è dovuta alle fasi finali di lavaggio dei tessili e il loro rilascio in acqua risulta altamente nocivo per le specie acquatiche. A titolo informativo è possibile consultare il rapporto tecnico Panni Sporchi 3 di Greenpeace, che da tempo si è mobilitata per l’eliminazione di questi prodotti dalla filiera tessile.
Se l’iter di approvazione non incontrerà particolari ostacoli la restrizione potrebbe entrare in vigore all’inizio del 2015e prevederà che i materiali tessili, per poter essere commercializzati, debbano contenere una quantità di Nonilfenolie Nonilfenolietossilati (singoli o combinati) inferiore a 100 mg/kg.
Attualmente i nonilfenoli e nonilfenolietossilati sono classificati, nell’ambito del regolamento REACH, come sostanze SVHC e quindi il contenuto massimo ammesso negli articoli è di 0.1% , cioè 1000 mg/kg.
Pillola 2: novità dalla Norvegia
Nuova restrizione su PFOA
Il Ministero Norvegese per l’Ambiente ha da poco approvato il Regolamento FOR-2013-05-27-550 che introduce una restrizione alla fabbricazione e importazione di articoli tessili contenenti PFOA (acido perfluorottanoico), sostanza legata ai trattamenti di finissaggio idro e oleorepellente a base di resine fluorocarboniche.
In Norvegia sarà vietato produrre, importare o esportare qualsiasi sostanza o articolo contenente PFOA, compresi i suoi sali ed esteri, se non saranno rispettati i seguenti limiti:
• PFOA in miscele < 0.0001 % (10 mg/kg)
• PFOA in prodotti solidi < 0.1%
• PFOA in articoli tessili < 1 microgrammo/mq
Le nuove restrizioni per il mercato norvegese si applicheranno a partire dal 1° giugno 2014.
Risale a Gennaio 2014 l’ultimo report di Greenpeace sulla moda tossica: “A Little Story about the Monsters in Your Closet” pone l’attenzione sull’abbigliamento e calzature bambino di noti brands internazionali.
Il risultato conferma quanto emerso da precedenti report: la presenza di sostanze chimiche nocive in capi di abbigliamento e calzature non è affatto trascurabile. In particolare nel rapporto emerge la presenza di Nonilfenoli Etossilati (NPE’s), Ftalati, Composti organostannici, Perfluorurati (PFC’s) ed Antimonio.
Sottolineando l’impegno virtuoso intrapreso da molti brand internazionali, Greenpeace rinnova la sfida alle aziende della moda e l’invito ai governi affinchè si giunga, nell’arco di una generazione, all’obiettivo “zero discharge“, ovvero l’eliminazione totale dalla filiera tessile delle sostanze chimiche pericolose per l’uomo e per l’ambiente.
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