Settembre è il mese della ripartenza per molte aziende, e soprattutto è un periodo di riprogrammazione delle attività. Ma cosa fare se si parte frenati e non si viaggia alla velocità desiderata? Bisogna sicuramente identificare qual è il problema o l’ostacolo e affrontarlo per far scorrere le attività alla giusta velocità. In ogni azienda c’è sempre un anello debole di una catena, e alla base della teoria dei vincoli c’è l’idea che una catena non è più forte del suo anello debole. Perciò il compito essenziale di ogni imprenditore è individuare e gestire le aree più critiche dell’organizzazione o per meglio dire gli anelli deboli.
Bisogna concentrarsi sui limiti o sui vincoli
La teoria dei vincoli fu sviluppata dal guru del management israeliano Eliyahu Goldratt e introdotta nel libro “L’obiettivo” (1984). Si basa sul principio che il compito più importante di un’azienda (e perfino di una no profit) è ottenere un profitto. Goldratt considerava ogni impresa come un sistema, o una catena, di attività, il cui successo si misura in base a tre parametri: le scorte (inventory), i fondi investiti nell’organizzazione; le spese operative (operating expenses), i fondi usati per convertire le scorte in vendite; il throughput, il flusso di denaro entrante. Ogni sistema ha almeno un “vincolo” o anello debole che, se viene rintracciato e superato (o controllato, se è inevitabile), favorirà il raggiungimento degli obiettivi. Il segreto è focalizzarsi sul fattore limitante più significativo, poiché la sua gestione produrrà il maggior beneficio per l’intero sistema. Per esempio, mantenere basse le spese operative può accrescere l’efficienza del dipartimento, ma giova all’organizzazione solo se incrementa anche il throughput. I cinque passi della focalizzazione aiutano un’organizzazione ad aggirare o perfino a superare i vincoli più significativi.
Ad esempio, prendiamo in considerazione un produttore di lavatrici che ha perso clienti a causa di un alto tasso di guasti delle macchine. Come può fare a capire come risolvere il problema? Attraverso 5 fasi:
1. IDENTIFICARE: stabilire prima di tutto se il vincolo è interno o esterno, dove si verifica nel sistema e se coinvolge risorse, processi, personale o politiche.
2. SFRUTTARE: attuare i miglioramenti più efficienti con le risorse disponibili, per esempio concentrandosi sui pezzi soggetti a guasti e chiedendosi 5 volte il perché avvengono questi guasti e con quale frequenza.
3. SUBORDINARE: per un flusso regolare delle attività, subordinare le altre parti del sistema al vincolo. Per esempio, accumulare scorte del pezzo maggior soggetto alla difettosità per soddisfare gli ordini.
4. ELEVARE: ridurre o eliminare il vincolo, per esempio riparando o sostituendo i macchinari difettosi, o studiare il modo di semplificare le riparazioni, anche in questo caso un efficace Problem Solving potrebbe aiutare.
5. NON FERMARSI: identificare il vincolo successivo più significativo e ripetere i passi 1-4 per ridurlo o eliminarlo. Ripetere il processo all’infinito.
La teoria dei vincoli di Goldratt considera i colli di bottiglia importantissimi perché nascondono il segreto della produttività. Identificando e gestendo l’anello debole, un manager può migliorare notevolmente la produzione. Al contrario, se risolve una questione che non è un vincolo, può allocare risorse nell’area sbagliata, peggiorando la situazione. È fondamentale capire dove si trova il vincolo all’interno della catena di produzione. Potrebbe essere a monte, dove il flusso è normale, ma tentare di risolvere il problema in questa fase potrebbe peggiorare la situazione. Ad esempio aumentare la capacità produttiva potrebbe creare un accumulo di lavoro nel collo di bottiglia. Oppure, il vincolo potrebbe essere a valle, dove l’efficienza è ridotta perché non arriva un flusso di lavoro sufficiente.
Tuttavia, apportare cambiamenti in questo punto (ad esempio aumentare la capacità) non risolverà il problema. Nel contesto di una ripartenza aziendale, la teoria dei vincoli di Goldratt offre un prezioso strumento per affrontare le sfide e ottimizzare le operazioni. Identificare e superare i colli di bottiglia aiuta a garantire che l’azienda funzioni a pieno regime, aumentando la produttività e il profitto. Sfruttando questa metodologia, i manager possono guidare la ripartenza verso un futuro di successo, dove ogni aspetto dell’organizzazione contribuisce a un’unica e poderosa catena di produzione. •
di
ALESSANDRO MARTEMUCCI
Lean Marketing Manager
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Rivista DETERGO # Settembre 2023