INTERVISTA – Il futuro del turismo italiano sono infinite tovaglie in tessuto

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Non ha dubbi Giancarlo Pastore, fondatore e direttore del Cipas, centro dove si forma il management di alberghi e ristoranti: “Campagne come Notate la Differenza?” indicano l’unica strada possibile per il nostro Paese, fatta di bellezza e qualità di servizio”.

PASTORE GIANCARLO;WWW.CIPAS.INFOOspitalità.
Uno dei principi alla base della campagna “Notate la Differenza?”, che Assofornitori ed EXPOdetergo International hanno lanciato da un anno a questa parte, per la valorizzazione del tessile nei ristoranti e negli alberghi italiani.
Ospitalità, dunque.
Sembrerebbe una vocazione per l’Italia, nota anche come Belpaese.
Invece non è così, come sa chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i numeri e il trend del turismo in Italia. Accoglienza troppo spesso improvvisata, scarsa ricettività per i nuovi viaggiatori, più acculturati e meno spendaccioni di un tempo, prezzi lasciati all’anarchia, strutture spessoDefaultobsolete. Questo è il quadro con cui da troppo tempo dobbiamo fare i conti.

– Un quadro forse deterioratosi negli ultimi anni, Giancarlo Pastore, ma a lei già noto nel 1991, quando decide di creare il Cipas, giusto?
“Quello è infatti l’anno della svolta, nella mia storia professionale. Dopo avere lavorato nel management di hotel di assoluta eccellenza, come l’Hilton e il Principe di Savoia, decido di capitalizzare tutte queste esperienze fondando il Cipas qui a Stresa, in provincia di Verbania”.

ristorante-bari – Ci può spiegare da quale idea nasce, e che cos’è il Cipas?
“Il punto di partenza è squisitamente personale. All’epoca, dopo avere avuto importanti esperienze di lavoro, concludo che in Italia manca quanto io cerco da sempre. Mi riferisco a una struttura formativa altamente qualificata, in grado di educare nel modo più completo possibile dei manager e degli operatori accomunati da una mission: fare del turismo un’impresa che mai può prescindere dalla piena soddisfazione dei suoi clienti. Quel che si chiama ospitalità, accoglienza”.
The-Ritz-Carlton-Kuala-Lumpur-Executive-Deluxe-Room– Un’intuizione per lo meno azzeccata, a giudicare da quanto è avvenuto dopo.
“In ventitré anni di storia non ci siamo certo stancati. Basta guardare a numeri come i quasi duemila allievi che il Cipas ha avviato al management, alla ristorazione o al coaching, tramite corsi in stretta sintonia con le più salienti evoluzioni dell’intero indotto”.
– Attualmente su cosa si orientano questi corsi?
“Management alberghiero, ristorazione, gestione delle risorse, innovazione nel food and beverage, formazione finalizzata al training”.
– Un contesto dove ha trovato subito linfa una sinergia con la campagna “Notate la Differenza?”.
18fae33e35e64a858756a513008807d2_RestaurantLR2_Crop“Non poteva essere diversamente. Innanzitutto perché, se vogliamo perpetuare un qualcosa di somigliante all’antico Made in Italy, l’accoglienza dei nostri ristoranti, ma anche delle nostre trattorie, non può prescindere da un patrimonio squisitamente nostrano come il tessuto. Certo, a un addetto ai lavori come me sta a cuore innanzitutto la sua importanza in ambito ecologico, visto che significa riuso finalizzato alla tutela dell’ambiente. Ma non mi basta…”.
– Cioè?
“Oltre a essere utile e sano, per essere fino in fondo italiano, deve essere bello nei colori, nel disegno, nella qualità del materiale. Lo trovo indispensabile”.
– Come mai?
“Perché il turista, in particolare quello straniero, pretende la bellezza in Italia. Non solo nei monumenti e nei paesaggi, ma anche a tavola”.
– Piena adesione alla campagna “Notate la Differenza?”, quindi.
“E’ nata da un feeling immediato, grazie a valori che al Cipas possiamo solo promuovere. Semplicemente perché li condividiamo da sempre”.
– Per la soddisfazione di Assofornitori.
“Certo. Appuntamento a EXPOdetergo International”.