IL TECNICO RISPONDE — E’ meglio riparare o sostituire per diminuire l’impatto ambientale?

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Avete problemi relativi a macchine o prodotti che utilizzate nella vostra lavanderia?
Volete chiarirvi le idee su possibili sviluppi tecnologici nel settore della lavanderia a secco e artigiana?
Provate il bisogno di confrontarvi su tematiche di attualità inerenti leggi, normative, procedure?
Proprio sapendo quanti quesiti scandiscano ogni vostra giornata di lavoro,allo scopo di diventare strumento ulteriormente utile e prezioso per i suoi lettori, Detergo inaugura questo nuovo spazio, “Il Tecnico Risponde”.
In ogni numero esso sarà affidato alle competenze e alla capacità di analisi di un addetto ai lavori di provata affidabilità quale è Gualtiero Beretta, da anni tecnico riparatore e consulente fra i più ricercati nel mondo della lavanderia a secco.
Lo si potrà consultare inviando le vostre mail a tecnico@berettagualtiero.it

 Ambiente

 

Si parla tanto di inquinamento, oggi. Noi lavandai come possiamo diminuire l’impatto ambientale e quindi diminuire i consumi di prodotti chimici e, soprattutto energetici, come possiamo controllare quanto consumano le nostre macchine ad acqua, a secco e per lo stiro? Meglio sostituire le attrezzature, o ripararle? La ricerca oggi va verso un miglior utilizzo delle risorse di materie prime e macchinari. Non rischiamo di trovarci davanti a casi come quello automobilistico, dove si vende un’efficienza solo all’apparenza migliore grazie a trucchi tecnologici più o meno noti?

Riccardo Ripamonti

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Gentile signor Riccardo,

lei apre un argomento estremamente vasto; cercheremo di delinearne i principi guida.

In tema di impatto ambientale, non sempre la salvaguardia dall’inquinamento chimico va di pari passo con il risparmio energetico, e quindi con il suo conseguente impatto, derivante dalla produzione dell’energia stessa.

chemicalsParliamo prima di impatto ambientale diretto, derivato quindi dalle emissioni dirette di agenti inquinanti. In primis parliamo di macchine per il lavaggio a secco, dove i modelli di ultima generazione permettono una significativa riduzione delle emissioni inquinanti conseguenti all’uso quotidiano della macchina stessa. Nel caso invece delle macchine per il lavaggio ad acqua, la differenza sostanziale è oggi nel prodotto chimico (la detergenza e il finissaggio). La chimica ha fatto passi da gigante e oggi esistono in commercio prodotti di altissimo livello che consentono di utilizzare dosaggi estremamente ridotti. Ne deriva così che il consumo di detergente per quantità di merce lavata risulta molto ridotto, a tutto vantaggio della riduzione dell’inquinamento delle acque di scarico.

Purtroppo però, spiace dirlo, il maggior impatto ambientale derivante dalle attività di lavanderia deriva spesso dal cattivo uso e dalla cattiva manutenzione dei macchinari, nonché dall’uso “spericolato” di prodotti senza attenersi alle linee guida indicate dal produttore.

dreamstime_xl_29670927Ecco un piccolo decalogo per avere la coscienza più a posto:

  • Osservare scrupolosamente le prescrizioni di manutenzione ordinaria dei macchinari, specialmente per quello che riguarda la pulizia dei filtri.
  • Far sostituire le guarnizioni (parliamo di lavaggio a secco) in via preventiva, quando si suppone che possa esserci una condizione di rischio di guasto della tenuta ermetica.
  • Utilizzare sempre programmi adeguati al tipo di carico di merce della macchina. Per esempio, nel lavaggio a secco, non utilizzare programmi con brevi asciugamenti in caso di grossi carichi, né programmi con lunghi asciugamenti in caso di carichi ridotti. Nel lavaggio ad acqua assicurarsi di disporre di una piena gamma di programmi per far fronte alle molteplici necessità di trattamento.
  • Tenere a disposizione una buona gamma di prodotti per specifiche esigenze, in modo da utilizzare sempre il prodotto più idoneo a risolvere un determinato problema nel quantitativo idoneo, evitando grandi sprechi di prodotti meno specifici, e quindi meno efficaci.
  • Prediligere l’introduzione automatica dei detergenti in un sistema di lavaggio ad acqua per normalizzare il processo e acquisire una qualità costante e ridurre gli sprechi di prodotto tipici dell’uso manuale.
  • Scegliere prodotti che consentono i minori rapporti di bagno, e quindi la minor quantità d’acqua per quantità di merce.
  • Acquistare macchinari idonei alla mole e alla tipologia di lavoro da affrontare e differenziare le capacità di carico delle macchine. E’ inutile far funzionare una 18Kg per carichi da 3Kg, molto meglio avere una 10Kg oppure due macchine.
  • Prestare molta attenzione allo stoccaggio dei prodotti e dei rifiuti, spesso lo stoccaggio scorretto è causa di incidenti inquinanti
  • Farsi istruire, e quindi istruire il personale operativo, circa i rischi correlati all’uso e alla manipolazione dei prodotti
  • Non trascurare mai i guasti anche lievi delle macchine.

FF8_1487Apro un capitolo a parte per quanto concerne i gas refrigeranti contenuti nelle macchine per il lavaggio a secco. Al di là degli obblighi di legge, un controllo periodico delle perdite e la loro immediata e corretta riparazione, è oggi un dovere sociale. Il cambiamento climatico è ormai evidente che si profila come un problema globale di importanza primaria, di cui i gas refrigeranti persi in atmosfera sono responsabili con forte rilevanza. Evitiamo quindi di far caricare impianti di refrigerante senza aver prima riparato il guasto che compromette l’ermeticità dell’impianto.

In merito alla sostituzione delle macchine, solo un’attenta analisi economica dei bilanci d’attività può dare direttive in tema di investimento. La riparazione, la manutenzione e la revisione delle macchine prescindono dal fatto che l’impianto sia nuovo o vecchio; la manutenzione infatti è il “bene” più prezioso, perché consente di mantenere inalterate le prestazioni originali degli impianti. Possiamo dire che un impianto nuovo è sicuramente meglio di un impianto di vecchio progetto a patto che sia correttamente tenuto, altrimenti potrebbe funzionare con prestazioni molto inferiori anche rispetto a impianti molto più “anziani”.

Infine, voglio rassicurarla, signor Riccardo, in campo automobilistico la truffa elettronica è più agevole. Nel caso degli impianti per la lavanderia bisognerà che l’acquirente sappia riconoscere le sue esigenze o rivolgersi a persone fidate e ad aziende di comprovata serietà per non incorrere in acquisti sbagliati che poi penalizzano non solo il ciclo produttivo, ma anche il conseguente impatto ambientale.

 

BERETTA

Gualtiero Beretta ha iniziato a svolgere l’attività di tecnico manutentore nel settore delle macchine per lavanderia nel 1989 come centro assistenza ufficiale DONINI International SpA per poi proseguire le sue esperienze presso i principali costruttori di macchine italiani.

Specializzato nella manutenzione preventiva, nella manutenzione meccanica di cuscinetti e parti volventi, qualificato e certificato per la manutenzione delle apparecchiature frigorifere detiene oggi grande esperienza unità a importanti conoscenze tecnico scientifiche maturate grazie alla forte dedizione e passione per il suo lavoro.

Divulga sul sito www.berettagualtiero.it , spesso aggiornato, importanti informazioni per gli operatori del settore.

 

RIVISTA DETERGO FEBBRAIO 2016