GUIDA PER LA LAVANDERIA — La nuova frontiera nella tintura del cotone: le resine

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Facciamo innanzitutto un breve ripasso… cos’è il cotone?

1disegno-glaus-documento23-001Il componente essenziale del cotone è rappresentato dalla cellulosa. La cellulosa è un composto polimerico costituito da molte unità di glucosio (da 600 fino a 3000) condensate tra loro a formare lunghe catene. Nel cotone grezzo il numero delle unità di glucosio è pari a circa 3600. Prima di sottoporre il cotone alla tintura o alla stampa, è però necessario purificarlo dalle impurezze naturali (purga del
cotone), e sbiancarlo in modo che perda il suo naturale colore giallo pallido, dopo di che si può finalmente passare alla tintura. Finora abbiamo sempre sentito parlare dei metodi classici di tintura del cotone: tra i principali coloranti troviamo i basici, i diretti, i coloranti al tino, allo zolfo e i coloranti azoici. Tuttavia la ricerca in campo tintoriale sta affrontando nuove tecniche per la tintura del cotone
.

Vediamo insieme quali sono le principali.

Resine colorate fissate con fascio laser

Questa tecnica prevede l’immersione del cotone in un bagno contenente una resina colorata. Successivamente, un laser incide sulla superficie del tessuto delineando il motivo desiderato. In corrispondenza del passaggio del laser sul tessuto, la resina reticola e lì viene fissata.

Infine, il tessuto viene lavato e la resina in eccesso non reticolata viene rimossa.

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Tintura a riserva con resine colorate

Il cotone viene immerso in un bagno di resina colorata. Durante l’asciugatura, la resina migra nelle zone del capo in cui l’asciugatura è più rapida. In corrispondenza di queste, la resina reticola.

Successivamente, il capo viene di nuovo colorato, e in questo modo il colore si fissa nelle zone in cui la resina non è presente (tipicamente in corrispondenza di pieghe e cuciture).

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Resine colorate spruzzate sulla superficie del capo

La resina colorata viene spruzzata solo su alcune zone del capo (sulla superficie nella figura a fianco).

La successiva asciugatura permette la reticolazione e la fissazione della resina sul tessuto, contribuendo a dare un effetto lucido.

 

4-imaggdocumento25-001Lavaggio a secco o in acqua? Eccoci giunti al quesito fondamentale. come lavare questo tipo di capi?

Il lavaggio a secco li danneggia?

Buona parte dei leganti per pigmenti sono molto solidi sia ai lavaggi ad acqua che a secco, che all’asciugatura in tumbler.

Purtroppo però, se la temperatura di fissazione della resina non rientra negli intervalli stabiliti (150 – 170°C) e se non viene utilizzato il giusto catalizzatore, il lavaggio a secco potrebbe riservare delle inaspettate sorprese. Inoltre, a volte per migliorare la mano del tessuto e rendere la resina più plastica, vengono additivati degli emollienti o plastificanti. Queste sostanze sono facilmente rimovibili con il lavaggio a secco (molto meno col lavaggio in acqua), e di conseguenza la loro rimozione porta ad un irrigidimento della resina ed in taluni casi una formazione di crepe o distacco della stessa.

Per questo motivo generalmente è consigliato il lavaggio in acqua.

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Rivista Detergo – Ottobre 2016