Fibra chimica artificiale inserita tra le 49 fibre indicate nella direttiva UE di etichettatura dei prodotti tessili.
L’acetato sotto forma di fiocchi scaglie (detti flake). viene sciolto in acetone e filtrato ottenendo una pasta bianca pronta per la estrusione con l’eventuale aggiunta di biossido di titanio per la opacizzazione. Si tratta di un processo di filatura a secco; non vi sono bagni di coagulo, i filetti liquidi estrusi dalla filiera, sono immersi in una corrente di aria calda che fa evaporare l’acetone solidificando i filamenti.

 

È possibile realizzare variazioni nell’aspetto finale dei filamenti: acetato opaco o lucido o semiopaco, a seconda della % di biossido di titanio inserito; così pure può essere modificata la sezione, generalmente frastagliata, variando la forma dei fori della filiera.

vista sezione

 

 

 

 

 

vista longitudinale

Riassumendo dai capi in cotone ci si deve aspettare il seguente comportamento:

Solidità colore: la solidità del colore ai trattamenti ad acqua e al sudore è bassa e non vi è alcuna possibilità tecnica di migliorarla per il seguente motivo. L’acetato, pur essendo una fibra cellulosica rigenerata (come: viscosa, cupro, lyocel, modale) si tinge in modo completamente diverso e richiede per la sua tintura i coloranti dispersi. Poiché la temperatura di tintura non può superare gli 85°c a causa della termoplasticità della fibra, le solidità dei colori ai trattamenti ad umido (al lavaggio ad acqua, all’acqua e al sudore) sono molto basse. Con il triacetato, si può operare anche a temperature superiori, fino a 120°C e quindi le sue solidità del colore ad umido sono migliori rispetto a quelle dell’acetato.

 

prova di laboratorio al lavaggio ad acqua e al sudore

 

 

 

Avvengono delle scariche soprattutto nei colori medi-scuri e pertanto per i capi in tinta unita medi e scuri è necessario evitare il lavaggio con capi chiari mentre per i capi in contrasto di colore è fondamentale evitare il lavaggio ad acqua.

la solidità del colore alla goccia d’acqua è bassa

 

 

 

 

 


evitare lo stiro a umido, si possono originare modifiche della superficie

L’acetato tra tutte le fibre tessili è quello che ha la più bassa resistenza all’abrasione (vedi figura seguente) e pertanto dà luogo a falli e lacerazioni che erroneamente vengono addebitate alla lavanderia.

RESISTENZA ALL’USURA numero di cicli a rottura nello sfregamento dfi tessuto contro tessuto (Apparecchio Martindale)

 

Nella zona cavallo di un pantalone in poliestere ordito e trama acetato.
Dopo pochi giorni di utilizzo si usura e si rompe il filo di acetato dando luogo alla lacerazione in senso trama

 

 

 

 

Orlo di una fodera in 100% acetato che si è strappata con l’usura da utlizzo

 

 

 

 

 

Bassa resistenza allo snagging (fili tirati e fuoriuscita peli) dei fili continui in acetate.
Snagging (rottura dei filamenti) su capo in 100% acetato filo continuo

 

Manutenzione
Nel caso di capi in contrasto di colore evitare il lavaggio ad acqua. L’acetato perde parte della sua resistenza quando viene bagnato, anche se in misura minore rispetto alla viscosa; per cui i capi realizzati in acetato debbono essere trattati delicatamente nel lavaggio ad umido. Da preferirsi il lavaggio a mano; in tale operazione sarebbe bene usare un sapone neutro; poiché la fibra presenta una scarsa resistenza all’usura è bene ridurre l’agitazione meccanica ed evitare di strizzare e sfregare i capi; essi debbono essere agitati delicatamente nel bagno saponoso e premuti per allontanare l’eccesso d’acqua. Non devono essere strizzati nel lavaggio a mano o centrifugati nell’eventuale lavaggio a macchina delicato perché prendono pieghe fisse.

I capi si asciugano rapidamente per cui vanno appesi su appositi appendiabiti onde lasciar sgocciolare l’acqua tenendoli aperti e in forma. Si può lavare a secco, dato che si pulisce bene anche così; bisogna ridurre l’agitazione meccanica (problemi di abrasione e pieghe) e la temperatura (perde altrimenti la sua brillantezza). L’acetato allo stato greggio è bianco e non necessita di alcun candeggio; nel caso in cui si desideri applicargli un trattamento di sbianca si può utilizzare una soluzione diluita di acqua ossigenata o di ipoclorito sodico. Le soluzioni concentrate di alcali distruggono l’acetato. L’acetato è più resistente agli acidi della viscosa, ma comunque viene decomposto da soluzioni concentrate di acidi forti.

Gocce di condensa che possono macchiare l’acetato, in quanto, essendo una fibra termoplastica, la temperatura di stiro deve essere contenuta, e quindi, inferiore a quella richiesta dalla viscosa; se il ferro è troppo caldo esso tende a far fondere l’acetato, favorendone l’aderenza al ferro e irrigidendo il tessuto a raffreddamento avvenuto. Nello stiro a secco la sua spiccata termoplasticità provoca stralucidi ed effetti moiré; è necessario ridurre la pressione del ferro da stiro. Attenti al vapore, in quanto gocce di condensa provocano delle macchie, come nel caso della seta. Sopporta bene l’azione del sudore e dell’acqua di mare. Presenta una buona resistenza all’azione della luce, migliore del cotone e della viscosa. Non resiste alla muffa e ai batteri, non è attaccato dagli insetti (è ideale per quei tessuti esposti quotidianamente all’umido come le tende per docce). I simboli di manutenzione più appropriati sono:

oppure (più sicuro)

di by ING. VITTORIO CIANCI
Direttore LART – Laboratorio Analisi e Ricerca Tessile

LART
Laboratorio Analisi e Ricerca Tessile
Textile Research and Analysis Laboratory
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DETERGO Magazine # Novembre 2023