GUIDA PER LA LAVANDERIA — Difettosità dopo il lavaggio e l’uso prolungato

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Alcuni difetti possono comparire dopo il lavaggio o dopo l’uso, più o meno prolungato, del capo.
Ciò non implica che questi abbiano necessariamente trovato origine da operazioni di manutenzione errate.
La causa infatti potrebbe essere dovuta ad una qualità scadente o ad inadeguate operazioni di finissaggio tali da rendere il tessuto non più adatto alla confezione. In questo articolo saranno brevemente illustrati difetti di varia natura, causati sia da problematiche intrinseche al tessuto sia dovuti all’uso, andando ad osservare come la manutenzione ne possa tuttavia accentuare gli effetti.

  • Difetto comparso dopo il lavaggio

Il difetto riportato in figura mostra la presenza di arricciature in senso di trama.
La causa di tale anomalia è legata alla fuoriuscita dei fili di ordito a seguito delle procedure di lavaggio e asciugatura. Con molta probabilità la causa di questo è dovuta ad un finissaggio insufficiente del tessuto durante le fasi di produzione.

 

 

 

 

 

In particolare il tessuto non è stato  adeguatamente termofissato: i fili infatti, non del tutto stabilizzati, rimangono reattivi modificando le loro caratteristiche non appena le condizioni di temperatura e umidità si trovano a variare.

  • Difetto aumentato di intensità dopo il lavaggio/asciugatura

Questo difetto consiste nella fuoriuscita delle bavelle di elastan rotte in corrispondenza
delle cuciture. Il problema esisteva già prima del lavaggio anche se in misura molto ridotta e quasi visivamente impercettibile: le operazioni di manutenzione ordinaria ne hanno semplicemente aumentato l’intensità rendendolo maggiormente evidente.

Questo difetto consiste nella stramatura del tessuto, cioè nello scorrimento dei fili di trama su quelli
di ordito (o viceversa) con conseguente “apertura” dell’intreccio.

La problematica era preesistente nel tessuto quando ancora non era confezionato: le analisi dinamometriche condotte in laboratorio infatti lo dimostrano.
Se generalmente per questo tipo di articolo alla prova di scorrimento dei fili in corrispondenza delle cuciture viene accettato al massimo una apertura di 6 mm nel caso del tessuto in esame l’apertura riscontrata è risultata addirittura pari a 13 mm.
Anche in questo caso il difetto è stato accentuato a seguito dello stress meccanico subito durante le
operazioni di lavaggio.

  • Difetto comparso a seguito dell’uso

La difettosità nell’immagine sopra riportata è attribuibile al tipico aspetto dovuto al pilling quale eccesso
di pelosità superficiale.
La valutazione del grado di pilling si esprime attraverso una apposita scala con valori che possono andare dal valore peggiore 1 (pelosità estremamente evidente) fino al grado 5 (nessuna pelosità superficiale) comprese le valutazioni intermedie.
Valutando la pelosità del tessuto non confezionato si rileva un grado pari ad un indice 3/4: il tessuto in partenza non mostra particolari problemi legati al pilling. Tuttavia se sollecitato a seguito
di ripetuti sfregamenti esso tende a lasciare fuoriuscire le fibre dalla torsione dei filati causando l’antiestetico effetto.
Ciò trova conferma con l’osservazione che il capo finito e contestato mostra questo particolare effetto indesiderato principalmente in corrispondenza della parte alta del capo, nella zona “vita”, dove ragionevolmente viene maggiormente sollecitato dal contatto con un altro capo/accessorio in fase
di indosso (es. cintura).

    • Conclusioni

Nel particolare caso esaminato la maggior parte degli aspetti contestabili del capo non sono risultati
causati da una errata manutenzione bensì da un tessuto avente caratteristiche di costruzione e finissaggio tali da non renderlo idoneo alla confezione di capi di abbigliamento.
Dal punto di vista analitico, ai fini della corretta individuazione delle cause dei problemi lamentati, si è
rilevato di fondamentale importanza la possibilità di poter confrontare le performance del tessuto post
utilizzo con quello del tessuto non ancora confezionato. •

A cura di Ecochem s.r.l.
e Ritex Ricerche e Prove Tessili

Rivista Detergo – Settembre 2017