Ambiente: una fresca ricerca decreta il trionfo del tovagliato sull’inquinante monouso. Alla fiera milanese Host un pranzo organizzato da Assofornitori ed EXPOdetergo per lanciare questo importante messaggio
Tessuti eleganti, colorati, ecologicamente virtuosi. E apprezzati da tutti i commensali. Con la benedizione di un ente autorevole come Ambiente Italia, messo sapientemente in gioco dal Consorzio delle Lavanderie Toscane. Per cui obbiettivo centrato, “Notata la differenza”. Notata alla grande. Così si può felicemente sbandierare all’indomani del pranzo-evento che come titolo aveva per l’appunto “Notate la differenza?”, organizzato alla fiera Host 2013 all’interno dello stand di EXPOdetergo e Assofornitori. Un titolo riferito all’uso del tessuto nella ristorazione, oggi assolutamente indispensabile per garantire una “qualità” che non può limitarsi esclusivamente al menù. Obbiettivo condiviso, nel pranzo di Host, da un partner culturale di assoluta eccellenza come Slow Food Milano, che ha patrocinato l’evento, inviandovi in sua rappresentanza i soci Francesco Corretto e Antiniska Pozzi. Ci vuole dell’altro per un pranzo perfetto. A cominciare da un servizio che, per soddisfare integralmente un bisogno irrinunciabile di salute e pulizia, non può essere certo il “monouso”, notoriamente inquinante sia nei materiali utilizzati, che nell’”occupazione” così massiccia e continuativa dello spazio delle discariche. Ci vogliono tovagliati intessuti con quanto offre Madre Natura, e destinati a lunga vita grazie al loro lavaggio e riciclo continuo. Se dunque “Use & Re-use” è diventato uno degli imperativi categorici del convivere nel migliore dei modi, tutelando l’Ambiente Bene Comune, “Notate la differenza?” ha colto pienamente nel segno. Gli invitati al pranzo se ne sono accorti sin dal primo momento, accomodandosi ai tavoli riccamente imbanditi con i preziosi tovagliati forniti da tre aziende iscritte ad Assofornitori: Masa, Telerie Gloria e Tessiltorre. Altrettanto fondamentale per la riuscita dell’evento è stato il contributo garantito all’iniziativa da altri quattro marchi: Biar, Christeyns Italia, Imesa e Renzacci. Basi forti e partecipate, che hanno garantito sin dall’inizio il successo del pranzo, preparato dallo chef Michele Mauri, del ristorante La Piazzetta di Origgio (Varese): primo, secondo e dessert serviti sfoggiando sfoglie raffinate, cotture a regola d’arte e inclinazione a esaltare sapori leggeri quanto genuini. Facile per tutti ricavare la morale della favola finale. Che consiste in un “mangiare bene” dove, all’indispensabile maestria dello chef, vanno ad aggiungersi fattori altrettanto necessari, a cominciare dall’ecologica qualità di un tovagliato made in Italy, come quello offerto dalle aziende di Assofornitori. Un concetto di “Bello” che si moltiplica in modo esponenziale alla luce dei dati scientifici. Che sono quelli diffusi da Ambiente Italia a conclusione di una ricerca comparativa su tessile e monouso commissionata dal sempre ammirevole e attivissimo Consorzio delle Lavanderie Toscane presieduto da Pietro Chirico. Molto esaurienti i dati diffusi da Ambiente Italia sul cosiddetto “LCA”, acronimo che sta per le parole inglesi “Life Cycle Assessment”. Un confronto quanto mai lampante a favore del tessile, come dimostrato da queste cifre comparative ai danni del monouso. Rispetto al quale il tovagliato in tessuto consente un risparmio dell’80% di risorse materiali non rinnovabili, del 60% di risorse energetiche non rinnovabili, del 60% di acqua, del 55% di emissioni di gas a effetto serra, e del 75% di rifiuti prodotti.Rilevante anche un altro dato formulato da Ambiente Italia, e riguardante una simulazione scientifica, coordinata, come tutto il progetto, dall’ingegner Raffaele Tarchiani. In base a questa simulazione il confronto è stato fatto sull’impatto ambientale del servizio di ristorazione nel Comune di Firenze. In termini di riscaldamento globale, un servizio integralmente basato sull’uso del tessuto significherebbe un risparmio di 3.600 tonnellate di emissioni, pari a una giornata ecologica e mezza (senza mezzi di trasporto circolanti), mentre la riduzione dei rifiuti prodotti sarebbe pari al 50%, con un risparmio per il gestore dei rifiuti calcolabile fra i 110mila e i 185mila euro all’anno, a fronte dei 340mila euro da spendere per uno smaltimento di soli tovagliati in carta. L’auspicio è che, sulla scia di Firenze, tutta l’Italia possa brindare in tempi brevi a un miglioramento così sostanzioso della propria qualità di vita. Ricordando che una prima, significativa tappa è stata fatta a Host 2013, grazie al pranzo-evento “Notate la differenza?”
Rivista detergo – Novembre 2013