DEPUR PADANA ACQUE, l’atto costitutivo, il pedigree e la sua mission aziendale. Più di cinquant’anni di esperienza nella depurazione delle acque reflue. Centinaia di problematiche risolte con misure spesso ritagliate “sartorialmente” sulle esigenze del cliente. Installazione e gestione di innumerevoli impianti in differenti ambiti produttivi e di mercato. I settori industriali in cui l’azienda interviene sono molteplici: agroalimentare, cosmetica e farmaceutica, grafica, scatolifici, colorifici, tessile, concerie, materie plastiche e molte altre.
Parliamo di DEPUR PADANA ACQUE una importante realtà con oltre cento addetti in cui professionalità, esperienza, passione e competenza si fondono con grande maestria grazie al puntuale coordinamento dell’amministratore delegato Rodrigo Padoan e del fondatore Rossano Padoan. La “filiera familiare” non si esaurisce qui, in quanto nel mio giro di perlustrazione aziendale faccio la conoscenza anche dell’Ingegnere ambientale Marianna Padoan all’interno dell’ufficio progettazione. L’ambito sul quale focalizziamo l’attenzione è quello relativo alle lavanderie, che si suddividono in “laboratori” e “lavanderie industriali”, differenti per dimensione ma anche diverse per tipologia di intervento.
Rossano Padoan, fondatore di DEPUR PADANA ACQUE ne ha fatta di strada da quando nei primi anni ’70 mosse i primi passi a Milano in cerca di lavoro e successo imprenditoriale. “Ho iniziato, ci racconta, facendo il tecnico, il commerciale, mi occupavo di marketing e dovevo avere sempre uno sguardo vigile e attento ai conti e ai bilanci dell’attività”. Poi, sul finire degli anni ’70, il ritorno a casa, a Rovigo, dove oggi sorge il quartier generale dell’azienda. Una provincia solcata e attraversata dagli imponenti corsi d’acqua di Adige e Po che creano un habitat naturale tanto che tutta l’area del delta viene notoriamente definita come la Camargue italiana. L’azienda è collocata nella zona industriale sud della città. L’elemento centrale, cruciale e caratterizzante del territorio è l’acqua. C’è indubbiamente una simbiosi tra il territorio e la mission, la ragion d’essere e l’essenza costituiva di DEPUR PADANA ACQUE.
Impianto biologico monoblocco serie ECOBLOCK® funzionante con tecnologia
S.B.R. (Sequencing Batch Reactor) per il trattamento scarichi da lavatrici
industriali. Potenzialità 25 m3/giorno.
Installazione presso ditta TRERЀ INNOVATION – ASOLA (MN)
L’acqua, essendo una risorsa, va preservata e DEPUR PADANA ACQUE sa come fare. E poi il quartier generale, la sede, che si sviluppa su una superficie di 20 mila metri quadri, di cui oltre 6 mila adibiti all’attività produttiva e gli altri 1500 articolati tra uffici, laboratorio di analisi accreditato e centro di sviluppo e ricerca. Il trattamento delle acque reflue è un ambito in cui è necessario che ogni cosa sia spiegata nei particolari. A questo proposito ci confrontiamo con Giovanni Pio, Responsabile tecnico/commerciale dell’azienda con il quale affrontiamo lo scibile della depurazione delle acque e contestualmente svisceriamo ogni potenzialità dell’azienda.
“Come DEPUR PADANA ACQUE disponiamo di una vasta gamma di soluzioni impiantistiche standardizzate di differenti taglie, in quanto interveniamo con soluzioni per laboratori ma anche per le grandi lavanderie industriali. Per diversi motivi, però, spesso ci troviamo di fronte alla necessità di dover personalizzare o, meglio, customizzare le nostre soluzioni, allo scopo di adattarle alle specifiche esigenze di ogni cliente. Per fare un esempio, lo spazio in un’azienda è ovviamente una risorsa importante e spesso scarseggia; ma anche in questi casi va ovviamente trovata una soluzione, ad esempio ricorrendo ad impianti che si sviluppano in altezza. Studiamo soluzioni ad hoc. La nostra esperienza ci dice che nella stragrande maggioranza delle situazioni dobbiamo customizzare i nostri interventi. Siamo come dei sarti che cuciono un vestito su misura. Questa è sempre stata una peculiarità di DEPUR PADANA ACQUE”.
“Spesso ci troviamo di fronte alla necessità
di dover personalizzare o, meglio,
customizzare le nostre soluzioni”
Quali tecniche di intervento utilizzate in modo specifico nelle lavanderie?
“In via prioritaria la tecnologia più indicata al trattamento di questi reflui è quella biologica, per mezzo della quale la depurazione dell’acqua avviene ad opera di particolari batteri aerobici, più comunemente detti “fango attivo”, i quali si nutrono delle sostanze inquinanti, trasformandole in altre più semplici come l’anidride carbonica, l’azoto gas, l’ossigeno, ecc. Consideriamo che il tovagliato utilizzato nella ristorazione si contamina di prodotti organici; nella sostanza, di residui di cibo. La depurazione biologica, per questa tipologia di reflui, è la sola che possa garantire un ottimo risultato finale, giungendo ad ottenere un’acqua trattata con caratteristiche idonee alla successiva immissione in “corpo idrico recettore”, solitamente costituito dalla pubblica fognatura, oppure, laddove la rete fognaria non sia presente, in acque superficiali. In ambedue i casi, l’acqua depurata deve rispettare degli standard qualitativi molto elevati. Noi forniamo impianti che soddisfano entrambe queste tipologie di scarico”.
Quale tipo di tecnologia viene utilizzata per la depurazione biologica?
“È molto utilizzata la depurazione biologica MBR – dall’acronimo inglese Membrane BioReactor – nella sostanza si tratta di un sistema di depurazione che integra la tradizionale tecnologia a fanghi attivi con quella dell’ultrafiltrazione su particolari membrane immerse. Questo, al fine di ottenere la separazione dell’acqua depurata dal “fango attivo”, in sostituzione del normale sedimentatore secondario. In questo modo si ottiene un’acqua depurata ultrafiltrata di qualità elevatissima. Con questa tecnologia si può procedere con il riciclo delle acque depurate. Il riutilizzo può essere parziale, ma con l’aiuto di altre tecnologie il recupero dell’acqua può essere spinto a percentuali molto elevate”.
“È molto utilizzata la depurazione biologica
MBR – dall’acronimo inglese
Membrane BioReactor”
Fino a qualche anno fa in che modo si procedeva alla depurazione?
“Si utilizzava sempre la classica depurazione biologica a fanghi attivi, ma oggi il valore aggiunto è che gli impianti di tipo MBR sono molto più performanti e, aspetto non secondario, richiedono una minor disponibilità di spazio. Ciò in quanto la sezione di ossidazione, che ha sempre avuto un volume molto impattante, grazie alla tecnologia MBR può essere dimezzata o anche ulteriormente ridotta. Un’altra peculiarità di questa tecnologia, che può essere integrata anche su impianti esistenti, è proprio la riduzione consistente degli ingombri del depuratore”.
Impianto di depurazione biologico in conformazione monoblocco
Serie ECOBLOCK®, attrezzato con tecnologia MBR.
Installazione presso LAVANDERIA SCOTLANDI – BOLOGNA
Quando si installa un impianto in una lavanderia spesso si hanno problematiche relative agli enti che rilasciano le autorizzazioni, qual è la vostra prassi operativa per superare problemi di questa natura?
“La messa in esercizio di un impianto comporta da parte dell’utilizzatore l’ottenimento di una cosiddetta “autorizzazione allo scarico” che viene rilasciata dagli enti preposti. Il nostro compito è quello di fornire tutta la documentazione necessaria (disegni di progetto, relazioni e specifiche tecniche, ecc.) che il cliente dovrà poi utilizzare a corredo della pratica richiesta. A seguito dell’autorizzazione e dopo l’installazione dell’impianto gli enti o le ATS di zona effettueranno tutti i prelievi delle acque per attestare la conformità dello scarico. In molti casi, l’autorizzazione contempla l’impegno del cliente ad effettuare in proprio delle analisi chimiche periodiche delle acque depurate, tenendo uno storico analitico in modo che l’ente possa verificare l’idoneità nel tempo”.
Impianto biologico per il trattamento e riciclo acque reflue industriali
prodotte in seguito alle attività di finissaggio e tintura della lana, funzionante
con tecnologia MBR. Installazione presso LORO PIANA – QUARONA (VC)
Il vostro ruolo non si esaurisce solo nella fornitura dell’impianto, giusto?
“Esattamente. Oltre a garantire la fornitura dell’impianto noi assicuriamo anche un’attività di manutenzione programmata. Disponiamo di tecnici interni e di una rete di assistenza esterna distribuita capillarmente che effettua la manutenzione programmata su tutto il territorio. Sono contratti con validità annuale che si rinnovano nel tempo, alcuni clienti sono con noi da più di trent’anni. Nell’ambito della manutenzione pianificata, come DEPUR PADANA ACQUE effettuiamo un’attività di controllo analitico attraverso il nostro laboratorio interno accreditato che analizza tutti i campioni prelevati dai nostri tecnici in ogni fase del processo. L’attività analitica è fondamentale e non è sufficiente la trasparenza dell’acqua per garantirci che la stessa non contenga impurità”.
Di quali competenze vi avvalete in azienda?
“Sono molte e diversificate. Per la progettazione ci avvaliamo di un ufficio tecnico con disegnatori, progettisti, ingegneri dedicati, che servono per gestire le fasi essenziali del progetto. Abbiamo i chimici in laboratorio fondamentali per la fase analitica. L’officina, con saldatori, verniciatori, montatori, operai con differenti specializzazioni. Un processo produttivo che si avvale di una pluralità di competenze. All’esterno, in questo momento affidiamo la carpenteria pesante e la realizzazione dei quadri elettrici. Tutto il resto lo facciamo noi”.
Qual è la “grande frontiera” l’obiettivo della tecnologia nell’ambito della depurazione?
“Nel settore specifico delle lavanderie, l’obiettivo è quello di arrivare al riutilizzo totale delle acque. Siamo in un contesto di cambiamenti climatici epocali e in talune fasi cicliche si verifica anche il problema della siccità. La posta in gioco è questa. Acqua ed energia anche per le lavanderie sono e saranno sempre temi dirimenti. L’obiettivo è quello di arrivare a proporre impianti di depurazione a scarico zero che permettano alle lavanderie di riutilizzare l’acqua a “ciclo limitato”, in questo modo si andranno ad abbattere i costi in modo consistente. La sfida è questa, ci stiamo già lavorando ed abbiamo già pronte delle soluzioni che permettono un recupero importante dell’acqua. Ricerca e sviluppo interni di DEPUR PADANA ACQUE sono orientati in modo massiccio al perseguimento di questo obiettivo. Nel nostro ambito giornalmente c’è qualcosa da imparare e da scoprire. La nostra forza parte dalla curiosità e il fondatore dell’azienda rappresenta la quintessenza di questa energia. Soluzioni innovative. Questa mentalità è stata diffusa in tutta l’azienda. Tutto ciò porta necessariamente ad acquisire un vantaggio competitivo. La tecnologia è importante ma è fondamentale che sia combinata ad un costo congruo dell’intervento”.
Impianto biologico con funzionamento ciclico/sequenziale (“SBR”),
potenzialità 60 m.c./giorno. Trattamento acque di scarico da lavaggio e
finissaggio calze e indumenti tecnici sportivi.
Installazione presso SM3 d.o.o. – Tešanj (Bosnia ed Erzegovina)
Ci sono normative europee, nazionali o regionali che spingono il potenziale utilizzatore ad avvalersi della tecnologia e del vostro apporto per la depurazione d’acqua?
“Dal 2018 anche per la depurazione un grande contributo è venuto da industria 4.0 recuperando una gran parte dell’investimento sottoforma di credito d’imposta. Negli ultimi cinque/sei anni la nostra produzione anche per effetto di questi incentivi è aumentata in modo consistente. Al momento siamo in attesa di capire quali sviluppi avrà industria 5.0 che è orientata all’efficientamento energetico e alla sostenibilità. Auspichiamo che anche questa normativa abbia il medesimo effetto volano di quella precedente. Già con industria 4.0 abbiamo dovuto implementare i nostri impianti in linea con i requisiti richiesti, faremo nella sostanza la medesima cosa anche per industria 5.0. Si apre una nuova partita tutta da giocare. Per quanto riguarda gli incentivi di natura locale, spesso ci sono agevolazioni regionali ma anche normative nazionali che spingono all’investimento per macro aree come ad esempio per il Mezzogiorno, in cui c’è sempre sottoforma di credito d’imposta una misura che rappresenta una spinta notevole all’investimento”.
In termini di consapevolezza ambientale negli ultimi anni pensa si siano fatti passi in avanti?
“In termini ambientali in Italia abbiamo la fortuna di avere una normativa molto evoluta a livello europeo. Il decreto legislativo n. 152 del 2006 regolamenta tra le differenti questioni ambientali anche lo scarico delle acque reflue. La disposizione prescrive l’obbligo per le aziende che contaminano l’acqua nei processi produttivi e la devono poi restituire all’ambiente di rispettare dei parametri molto stringenti. Devo comunque dire che oggi la presa di coscienza e la sensibilità ambientale è oggettivamente cresciuta.
Voglia di investire, spinta allo sviluppo dell’attività, conforto delle agevolazioni e degli incentivi di differente natura, sensibilità ambientale, è la combinazione di questi fattori che rappresenta anche per noi di DEPUR PADANA ACQUE un vero e proprio circolo virtuoso, l’ha rappresentato in tutti questi anni e ci sono tutte le condizioni perché tutto ciò possa proiettarsi anche in futuro”, conclude Giovanni Pio. •
DEPUR PADANA ACQUE S.r.l
Viale Maestri del Lavoro, z.i. Borsea
45100 Rovigo RO – Italy
T. +39 0425 472211
info@depurpadana.it www.depurpadana.com
di Marzio Nava
DETERGO Magazine # Giugno 2024