
La solida e continuativa partnership attuata con la lavanderia Val di Vara ha consentito a questa società cooperativa genovese di approntare soluzioni di eccellenza nell’efficientamento energetico. Con benefici rilevanti per imprese di ogni genere, a cominciare da quelle che oggi devono dotarsi per legge di un Energy Manager. “La nostra Diagnosi Energetica – spiega il socio amministratore Michele Viganego – abbatte i costi e offre soluzioni di ottimizzazione di macchine e sistemi”.
Il futuro è questione di una “gambetta” in meno. Quella che, sparendo, fa diventare la “m” di megawatt la “n” di “negawatt”, ovvero l’unità di misura del risparmio energetico. “Ah, non c’è dubbio – conferma Michele Viganego, senior project-engineer e socio amministratore di Ambiente Lavoro Energia – che tutte le lavanderie, dal grande sito industriale al self service dietro l’angolo, sono destinate a prenderne atto in tempi ristretti, vuoi per questione di budget, vuoi per obblighi di legge. Il futuro appartiene a chi farà risparmio energetico nel modo più intelligente e produttivo”.
I presupposti in base a cui Michele Viganego fa queste affermazioni sono solidissimi. Rimandano a una carriera professionale che, dopo probanti esperienze nell’ambito dell’automazione industriale, nel 2006 lo porta a fondare assieme alla moglie Eliana prima lo studio tecnico Michele Viganego e poi nel 2010 Ambiente Lavoro Energia (ALE), società cooperativa con sede a Genova, fornitrice di servizi di progettazione e consulenze alle imprese in tema di consumi energetici e tutela ambientale. Con una “vocazione” particolare per le lavanderie, alimentata da anni di monitoraggi e interventi svolti per conto di diverse aziende del settore tra le quali Val di Vara Srl, complesso industriale di Campo Ligure (Genova), dove oltre 80 dipendenti producono un fatturato di oltre sei milioni di euro annui. “Chi ha dimestichezza con l’indotto – chiarisce Viganego – riconosce in Val di Vara Srl i numeri di una struttura solida, ben radicata nel territorio, molto rappresentativi dell’eccellenza delle lavanderie industriali made in Italy”.
“Ma, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa, – continua – il punto di partenza riguarda tutti, grandi e piccoli: lo spreco è il nemico comune da combattere. Al giorno d’oggi questo principio vale per la lavanderia industriale, come per quella tradizionale annessa al supermercato del quartiere, che magari occupa 100 metri quadrati e consuma 70 kilowattora, ovvero un’enormità”.
Non ci sono limiti di dimensioni e di utenza perché un’azienda come la lavanderia possa scialacquare energia ben oltre i limiti. Uno dei principali problemi riguarda l’ignoranza tuttora sovrana sulle norme applicate alla materia, con la conseguenza che un numero non precisabile, ma sicuramente elevato, di aziende, opera al di fuori dei parametri e delle regole previsti. “Un esempio molto significativo di come stanno le cose – puntualizza a questo proposito il socio amministratore di Ambiente Lavoro Energia – concerne la figura dell’Energy Manager che, fiutando l’aria, sembra essere ancora una specie di novità, di simpatico debuttante nella realtà produttiva italiana, quando invece la legge obbliga a dotarsene. Si tratta proprio delle imprese energivore, ovvero caratterizzate dal superamento di uno solo di questi limiti: mille Tep annui di consumi, dove l’acronimo sta per tonnellate equivalenti di petrolio, 250 dipendenti, 50 milioni di fatturato in su. A queste imprese il Decreto Legge 102 del 2014 impone LA DIAGNOSI ENERGETICA e l’eventuale assunzione o consulenza di un qualificato Energy Manager, nei casi sopra citati. In assenza di questa figura occorre pagare una sanzione di 40mila euro, a meno di non provvedere a inserirla, anche se fuori dai termini, nel qual caso la multa scende a 4mila euro”.

A tal proposito l’AD di Val di Vara Srl, Giacomo Peluffo, conferma che il percorso di efficientamento energetico è partito proprio dalla Diagnosi Energetica che ha sistematicamente messo in luce tutti gli aspetti sui quali intervenire, dal miglioramento delle inefficienze all’autoproduzione di energia. “Quando abbiamo commissionato la valutazione ambientale ed energetica della nostra azienda – spiega l’AD Peluffo – eravamo consapevoli che i risultati potevano essere tali da condizionare i futuri investimenti dell’azienda. Infatti oggi ogni decisione strategica, che passa quindi dall’analisi economica alla fattibilità tecnica, coinvolge sia l’impatto ambientale sul territorio sia l’aspetto del consumo energetico razionale e compatibile con la necessaria produttività.”
E’ solo un esempio, fra i più probanti, della centralità assunta dal fattore energia nella programmazione dell’attività di una qualsiasi lavanderia. “Ma in realtà – precisa Michele Viganego – la casistica è molto vasta, nonché complessa. In certi ambiti occorre essere documentati e supportati, come nel caso degli indici di contemporaneità, fondamentali per organizzare il risparmio energetico, che funziona come un’orchestra: si fa tacere, e quindi non agire, l’essiccatoio, mentre è in azione la centrifuga; si neutralizza ogni altro input durante la fase di scarico”.
Operazioni di per sé semplici da eseguire, a patto di essere dotati di una strategia energetica fondata su un’accorta diagnosi dei meccanismi produttivi, e finalizzata alla massima virtuosità possibile. Ambiente Lavoro Energia offre in modo integrale e personalizzato tutto questo management, “che – puntualizza Viganego – va dalla redazione della DIAGNOSI ENERGETICA all’acquisizione di strumenti economici quanto funzionali come gli inverter o i soft starter o la progettazione dell’inserimento di misuratori per il monitoraggio a distanza oltre a una diagnosi accurata delle caldaie, da sempre punto dolentissimo per quanto riguarda gli sprechi”.
“Certo – aggiunge in proposito il socio amministratore di ALE – mantenere a regime una caldaia obsoleta significa sprecare spropositi energetici. Il quadro cambia radicalmente utilizzando i kilowatt gratuiti via via accumulati tramite le condense. Si profila in questo modo il pieno riconoscimento di quel concetto di “stazione energetica” sulla quale Ambiente Lavoro Energia appronta diagnosi e soluzioni.” Va precisato che il termine “stazione energetica” è stato coniato proprio dal gruppo di lavoro guidato da Michele Viganego.

“Attualmente è proprio la fase di monitoraggio -continua l’AD di Val di Vara Srl- la parte nella quale stiamo investendo energie, formando personale interno e dotando le attrezzature e tutti i vettori energetici di sistemi di misura che fanno capo a un software di analisi e reportistica tale da essere in grado di poter richiedere l’accesso ai TEE, i titoli di efficienza energetica”.
Fondamentali le parole con cui Michele Viganego si congeda: “Come si sarà compreso, i nostri progetti non sono di cura, ma di crescita, realizzata grazie al risparmio energetico”.
L’identikit delle due aziende
AMBIENTE LAVORO ENERGIA – Società Cooperativa (studio tecnico di progettazione e consulenza).
Sede e sala corsi a Genova, studio e laboratorio prove strumentali a Rapallo (GE).
Sito internet www.ambiente-lavoro-energia.it
Michele Viganego è inoltre socio fondatore con gli architetti Diego Bottoni e Marco Giacomelli dello Studio Associato ConsulentiEnergetici.it con sedi a Genova e Roma.
Sito internet www.consulentienergetici.it
Entrambe le società operano congiuntamente a livello nazionale e hanno partecipato a progetti di riqualificazione energetica in campo civile e industriale con circa 1200 interventi documentati e un fatturato complessivo nell’ultimo triennio nel solo settore delle diagnosi energetiche e dell’energy management di oltre 500mila euro.
VAL DI VARA Srl – LAVANDERIA INDUSTRIALE
Stabilimento a Campoligure (GE) Via Isola Giugno 91 loc. Maddalena
Centro distribuzione a Camaiore (LU), via del Commercio 6
Sito internet www.lavanderiavaldivara.com
Fatturato superiore ai 7 milioni di euro.
2.200 mq di produzione, 500 mq di magazzino spedizioni e 2.000 mq di area esterna.
3 lava continue, 5 linee di stiro, 10 essiccatori, un reparto abbigliamento.
Capacità produttiva giornaliera 300 quintali (8 ore). Più di 6 milioni di kg lavati in un anno.
Più di 500 clienti serviti settimanalmente. Oltre 100 dipendenti in stagione.
di Stefano Ferrio
RIVISTA DETERGO
GENNAIO 2017