Se da un lato risulta sempre più stringente la necessità di ridurre l’impatto ambientale, da cui discendono le diverse normative di prodotto o processo (vedi ecolabel e/o similari), dall’altro ci si scontra con l’impellenza di affrontare e vincere sfide tecniche che ogni giorno compaiono inaspettate. Spesso le macchie causate sulla biancheria derivano da agenti macchianti che entrano in rotta di collisione con altri elementi chimici di altri settori industriali, primo tra tutti quello cosmetico. Soprattutto la normativa della cosmesi è una di quelle con più rivoluzioni in termini di principi attivi permessi nei prodotti finali che si avvicina ormai alla complessità di quella riferita ai farmaci o ai biocidi.

D’altronde se si pensa ai pigmenti che compongono la galassia dei prodotti per il trucco, fino alle creme che tutti i giorni vengono adoperate sulla pelle (dai filtri solari a quelle anti invecchiamento), sono molteplici le criticità che si vengono a creare con i residui che vengono lasciati sulla biancheria. Non da ultimo, ma pesantemente impattante nel settore industriale, il problema dei poliquaternari. Poliquaternari è un nome utilizzato per indicare un gruppo di polimeri tensioattivi utilizzati nei prodotti per i capelli. Uno di questi polimeri, il più diffuso, è il Polyquaternium-7. Questo polimero viene utilizzato per idratare, lisciare e riparare i capelli danneggiati, li rende setosi e aiuta ad eliminarne l’elettricità statica.

Solitamente shampoo e bagnoschiuma non entrano in contatto diretto con i tessuti, ma alcuni studi hanno confermato che sui capelli e sulla pelle rimane un film protettivo di Polyquaternium-7 che durante l’asciugatura viene trasferito sui tessuti. Non sono i residui di questo componente a macchiare il tessuto, in quanto il Polyquaternium-7 è incolore, è per questo motivo che l’identificazione dei tessuti macchiati dal Polyquaternium-7 prima del lavaggio è molto difficile.

“Cos’è il poliquaternario
e quale incidenza ha sui tessuti?”

Chimicamente, in dettaglio, il Polyquaternium-7 è una molecola molto pesante composta da milioni di unità collegate e ripetute, ognuna dotata di carica positiva. Date le dimensioni di questa molecola e l’alto numero di cariche positive tenderà sempre a legarsi con le cariche negative presenti sui tessuti e/o molecole dello sporco. Quindi, questi gruppi di ammonio quaternario fungono da veri e propri magneti dello sporco, (dotati di carica negativa) creando visibili macchie. Il problema, una volta formatesi le macchie, risulta essere irrisolvibile poiché il legame elettrostatico ormai creatosi è troppo forte da scindere, portando ad una produzione di fuori uso anche dalle quantità notevoli.

 

 

 

 

Uno studio di mercato condotto da Christeyns ha dimostrato che più del 60% dei prodotti per la cura della pelle e dei capelli, presenti nel settore alberghiero, contengono Polyquaternium-7 e, molto spesso, i clienti del settore dell’ospitalità non sono a conoscenza dei problemi che i prodotti contenenti Polyquaternium possono causare.

Se intervenire presso le strutture ricettive finali, perché evitino l’acquisto di prodotti contenenti i suddetti principi attivi, appare improbo, è invece fondamentale agire subito nel ciclo di lavaggio per prevenire tale evenienza. Per iniziare a ricercare le soluzioni tecniche innovative necessarie, Christeyns ha raccolto 60 tipi diversi di shampoo e bagnoschiuma utilizzati da alcune catene di hotel in diverse parti del mondo constatando che, di questi 60, 49 contenevano il Polyquaternium-7.

“Blue Soap Liquid è dotato di uno speciale
polimero che permette l’emulsionamento
dei residui poliquaternari sui tessuti”

Dopo diversi mesi se non anni di ricerca, Christeyns ha sviluppato un innovativo prodotto chiamato Blue Soap Liquid che integra uno speciale polimero che supera in carica elettrostatica positiva quanto può legarsi ad eventuali residui di poliquaternari sul tessile, schermandoli e permettendone l’emulsionamento. Di capitale importanza è che tale prodotto agisca subito nei primi istanti del ciclo di modo da interagire prima di qualunque contaminante. Tale prodotto è stato anche ingegnerizzato per fornire un elevato grado di bianco oltre a garantire un’elevata efficacia pur con basso tenore di tensioattivi permettendo anche di seguire sul cammino di un basso impatto ambientale. •

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A cura di Marzio Nava
DETERGO Magazine # Aprile 2024