Nemmeno mezzo secolo di storia è bastato perché la fabbrica di Sala Bolognese diventasse leader mondiale, grazie a una produzione destinata a oltre 100 Paesi. Un successo planetario, nato dalla perfezione ricercata sia nelle macchine a percloro, che in quelle alimentate da nuovi solventi a idrocarburi. Tutti modelli accomunati da un considerevole risparmio energetico: meno 30% negli ultimi cinque anni. Ed è grande successo anche per gli impianti destinati al lavaggio dei metalli
Quattro lavatrici pronte per la spedizione.
Le ammiriamo captando la vostra diffusa domanda di un racconto a lieto fine degli ultimi cinque anni.
Quelli che il mondo intero ha vissuto scoprendo con orrore cosa ha significato la Grande Crisi del 2008.
Possiamo narrarvelo, questo racconto, con dovizia di immagini e parole.
E lo possiamo fare dopo la nostra entusiasmante visita alla Firbimatic.
Dove per l’appunto ci hanno accolto quattro lavatrici pronte per la spedizione.
Una per il Messico, una per la Francia, una per gli Stati Uniti, una per la Cina.
Viste proprio così, passando “un giorno per caso”, come recita il titolo del famoso film con George Clooney, dentro lo stabilimento di Sala Bolognese. Una accanto all’altra, giunte alla soglia dell’imballo con cui verranno inviate a destinazione.
Nessuna mossa preordinata in previsione della nostra visita, nessuna strategia di marketing allestita dopo accurato studio a tavolino. Ma, molto più semplicemente, il mondo dentro Firbimatic. Nient’altro che la norma per l’azienda emiliana, a cui meno di mezzo secolo di storia (è stata fondata nel 1971) è bastato per acquisire una leadership semplicemente “mondiale”. Quella semplicemente certificata dagli oltre 100 Paesi dove esporta le proprie fantastiche macchine per il lavaggio a secco.
“Con una completezza di gamma a misura di mercato globale – precisa il direttore commerciale Mirco Mongillo – realizzata quotidianamente, ottimizzando un know how tecnologico integrale, in grado di rispondere a ogni richiesta di prodotti competitivi, affidabili, completi di tutti i requisiti oggi pretesi dal mercato. Ciò vale sia per le macchine che vanno a percloroetilene, che per quelle alimentate da nuovi solventi detersivi a idrocarburi. Il mondo è bello perché è vario, recita un antico modo di dire, per cui adattabilità e fantasia sono requisiti indispensabili per sfondare a ogni latitudine dell’orbe terrestre”.
Dialogare con Mirco Mongillo risulta prezioso per mettere a fuoco questa recente e spettacolare storia di Firbimatic. In particolare la determinazione, la lucidità e la versatilità con cui l’azienda ha affrontato i duri anni della crisi scoppiata in tutto il mercato con i crack di Borsa del 2008. Sei anni che, per dirla con un’immagine, hanno portato a una splendida foto, in cui i novanta e passa dipendenti dell’azienda posano in mezzo alle linee e ai macchinari della fabbrica. “Ho avuto la fortuna di praticare uno sport di squadra come il rugby – racconta Mongillo – e quest’immagine è fatta apposta per ricordarmi come il fare squadra sia stato fondamentale per affrontare e superare alla grande gli anni più duri della crisi. Solo una profonda condivisione di obbiettivi fra dirigenti, tecnici e operai può spiegare quest’altra immagine dei birilli…”.
Il riferimento è al poster aziendale in cui una palla da bowling, che significativamente non è nera ma dipinta con motivi floreali, abbatte tutti i birilli prima di entrare in buca. “In un solo colpo centrate qualità, tecnologia e semplicità d’uso” recita la scritta del manifesto, che Mongillo commenta così: “L’obbiettivo sempre puntato sulla qualità è stato prioritario. Ha ovviamente comportato tecnologie avanzatissime, e nello stesso tempo di facile applicazione. E’ il mercato a dirci che abbiamo avuto ragione. E lo fa sempre in modo concreto, per esempio tramite clienti come quello che, illuminato dai nostri progressi, dopo venticinque anni di macchine a percloro, è passato di sua volontà ad adottarne una a idrocarburi”.
“Una scelta – commenta il direttore commerciale – che deriva dalla semplicità d’uso della nuova macchina, esemplare per come mette in luce una precisa filosofia aziendale, puntata su qualità tecnologica unita a rispetto dell’ambiente. Se Firbimatic è ancora ai vertici del mercato mondiale è grazie a scelte importanti, come quelle che hanno portato a ottenere un risparmio energetico del 30% comparando la produzione attuale con quella di cinque anni fa”.
Conquiste tecnologiche e culturali arrivate ovunque nel mondo. “A questo proposito – spiega Mongillo – mi piace raccontare la storia del lavandaio marocchino che, fosse stato per lui, si sarebbe tenuto ancora per chissà quanto una nostra, gloriosa macchina meccanica del 1971. Detto per inciso, a dimostrazione della qualità che esce da qui… Pensando invece al figlio che presto prenderà in mano l’azienda, il nostro cliente nordafricano si è deciso a cambiarla, convinto dal fatto che il minor impatto ambientale della nuova lavatrice si accompagna a minori consumi , oltre che a una migliore qualità del lavato”.
Quest’eccellenza, imprescindibile dal rispetto dell’Ambiente, è autentico leitmotiv dell’attuale produzione Firbimatic. Che, nella sua amplissima gamma di opportunità, non abdica mai a determinate, fondamentali garanzie di tipo ecologico. Da cui si comprende che, nell’ambito dei solventi alternativi, una linea di macchine come la “Saver” sia autentico punto di riferimento nel settore delle lavanderie di piccole e medie dimensioni. Ciò è possibile grazie a requisiti di assoluta avanguardia come il doppio filtro (nylon a polvere e a cartuccia), i due sistemi di lavaggio che separano ad arte indumenti chiari e indumenti scuri, e lo speciale decantatore per polvere filtrante, che purifica il solvente da ogni impurità.
Ma è una politica aziendale perseguita anche nel settore tradizionale delle macchine a percloro, dove ad esempio, nella gamma 10-25 chili, la nuova linea F significa standard elevatissimi in tema di economia gestionale: ovvero opzioni come Energy Still, che recupera calore integrato consentendo risparmio energetico, come Eco System, ideato per decontaminare i fanghi in distillazione, come Clean Still, che garantisce lo svuotamento automatico del distillatore tramite una pompa fanghi, e come Coalperc Integrato, sistema che riduce sensibilmente le emissioni di percloro a fine ciclo.
Intanto le quattro lavatrici viste all’inizio sono già partite per le loro destinazioni, sostituite da altre quattro, che avranno mete ancora diverse, disseminate fra le decine di bandierine Firbimatic sparse nel planisfero terrestre.
Ogni immagine che gli occhi fotografano visitando lo stabilimento risulta in perfetta coerenza con quelle dei birilli da bowling e di tutti i dipendenti, che fanno squadra in mezzo ai macchinari della fabbrica. Foto di un dinamismo congenito nella storia aziendale. Lo stesso che, nel pieno della crisi, ha ispirato l’azienda in direzione del nuovo, e non della conservazione fine a se stessa. E’ questa infatti la parabola degli impianti a circuito chiuso per il lavaggio dei metalli, destinati all’eccellenza industriale in settori come l’aerospaziale, l’elettronica avanzata e il medicale. Una scommessa iniziata cinque anni fa, e la cui piena vittoria è oggi certificata da commesse che giungono da Piaggio, Agusta e altri marchi di assoluto prestigio.
Tanto per capire ancora meglio che, in un modo tutto da scoprire, Firbimatic fa rima con mondo.
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