La storia di Francesco Lopedota e Rosalba Fiorino è quella di un matrimonio che ad Altamura, oltre a tre figli, “genera” questa impresa d’eccellenza, nelle cui buone pratiche si rispecchia la Puglia regione dell’innovazione e della mondanità. Un traguardo raggiunto sapendo come nel XXI secolo la manutenzione del tessile richieda macchine e prodotti con cui trattare capi sempre più diversificati

“Siamo diventati specialisti in abiti da cerimonia, così come nel trattamento dei capi d’alta moda – spiega Francesco Lopedota, responsabile commerciale di Bolle Blu Srl. – Tutto ciò che da queste parti ha a che fare con l’eleganza passa per il nostro bancone e le nostre macchine. Ce ne rendiamo conto ogni volta che si rivolgono a noi gli stilisti del Made in Italy. Lo fanno per affidarci gli abiti dei loro eventi, sempre più frequenti nella Puglia dei nostri giorni, molto mondana ma anche tanto innovativa”. Come l’azzurro mare del Gargano, un fumante piatto di orecchiette, i trulli di Alberobello, gli oli insigniti delle stelle del Gambero Rosso, il mercato del pesce di Bari e le incontaminate masserie del Salento, le lavanderie Bolle Blu di Altamura sono dunque testimonial della Bellezza impareggiabile emanata nel 2023 dalla Puglia.

“E ci preme esserlo sin dall’accoglienza del cliente, che deve entrare nei nostri negozi avvertendo subito un comfort basato su empatia e salubrità degli ambienti”: Ecco profilarsi la cultura di impresa dinamica e multiforme grazie a cui la Puglia del 2023 – secondo i dati dell’Istat fra le regioni più pronte nella ripresa post-covid – manifesta una Bellezza che è soprattutto “viva”, calata negli umori e nelle tendenze della realtà. A rappresentarla provvedono aziende come questa Srl, sviluppatasi attraverso la storia dei due negozi di via Agedabia 2 e di via Palestrina 54, attualmente gestiti da sei dipendenti. Non è un caso che il brand Bolle Blu compaia periodicamente tra le 400 lavanderie del mondo individuate come le eccellenze mondiali del settore da Cinet, istituto internazionale di ricerca sulle cosiddette “buone pratiche”, fondamentali in ogni prospettiva di sviluppo.

“Abbiamo sempre puntato alle buone pratiche come all’asse attorno a cui far ruotare la nostra attività: dalle tecnologie del lavaggio al controllo qualità su ogni fase della lavorazione, dall’eccellenza professionale degli impianti alla sostenibilità di ogni ambiente in cui operiamo” specifica Francesco Lopedota, che di Bolle Blu è il responsabile commerciale. L’uso del plurale rimanda alla storia dell’azienda nata dal suo impegno unito a due lavanderie sorte nella splendida cittadina dell’alta Murgia a circa 40 km da Bari, resa così antica dai resti dell’Uomo di Altamura, che da queste parti accendeva falò circa 150mila anni fa. In ordine di tempo, le prime buone pratiche risalgono al 1979 e sono quelle che Rosalba Fiorino assimila quando, ragazzina di 14 anni, decide che è già tempo di acquisire una propria indipendenza, entrando come apprendista nella lavanderia Desantis, uno dei più rinomati laboratori della zona per quanto concerne la manutenzione del tessile.

È un apprendistato così fecondo che nel 1988 per Rosalba è già il momento di avviare una sua attività, la LF, abbreviazione di Lavanderia Fiorino. “Sono tutti passi che compiamo assieme – rivela il marito – finalizzati a quel progetto di vita che nel 1989 ci porta al matrimonio. Per me, che da sempre faccio il commerciale, la svolta è avvenuta quando, nel 1982, ho iniziato a lavorare per un’azienda di detergenti, settore nel quale acquisisco competenze fondamentali sulla manutenzione del tessile”. Inevitabile che i sacrifici e le esperienze di entrambi portino a “convolare” non solo in abito nuziale, ma anche in ambito lavorativo. Il primo passo compiuto dai due coniugi consiste nell’apertura di un secondo laboratorio, “Eurolavapel”, datato 1999 e mirato al trattamento dei capi in pelle, mentre sette anni dopo, nel 2006, giunge il momento di dare un’unica casa alle attività intraprese fino ad allora.

“Così nasce l’impresa Bolle Blu srl – continua Francesco Lopedota – e se poi ha avuto questa fortuna è perché Rosalba e io abbiamo potuto assimilare in presa diretta tutte le dinamiche di un mercato in costante trasformazione. Oggi non si va più a quantità di capi in lana o cotone, e si ha invece a che fare con un’infinità di materiali, naturali e sintetici. Per cui, quando si parla di trattamento, le famose buone pratiche si sono moltiplicate in modo impensabile solo una decina di anni fa. Ne siamo consapevoli noi e i nostri dipendenti, ma anche i nostri tre figli, che hanno cominciato a capire che cos’è Bolle Blu”.

“Se possiamo dirci specialisti in abiti da cerimonia o da sfilata – precisa successivamente il direttore commerciale di Bolle Blu – è perché questo tipo di capi sta al vertice di una piramide che li comprende tutti, all’interno di un comparto in cui al giorno d’oggi bisogna essere impeccabili in ogni tipo di trattamento previsto: percloro. Wet Cleaning, Natural Solving e quant’altro oggi offre il mercato in termini di prodotti di eccellenza”. Di Francesco Lapedota colpiscono, mentre parla, l’entusiasmo e l’ottimismo che è in grado di comunicare. Sapendo che ciò nasce da un cammino imprenditoriale e familiare nello stesso tempo, ciò non stupisce granché. Caso mai conforta. •

di Stefano Ferrio
DETERGO Magazine # Giugno 2023